Dieci anni dopo «Non lasciarmi», Kazuo Ishiguro torna in libreria: il primo romanzo dopo tanto silenzio dell’autore anglo-giapponese si intitolerà «The Buried Giant» (Il gigante sepolto). L’appuntamento con i fan dell’autore di «Quel che resta del giorno» è nel marzo 2015. Il nuovo romanzo sarà pubblicato dalla casa editrice Faber & Faber. Fatta eccezione per la raccolta di racconti «Notturni» del 2009, sarà il ritorno dello scrittore che ha conquistato tutti con «Non lasciarmi» del 2005: un racconto commovente e glaciale tra speranza e mortalità, sulle possibilità di sognare un futuro in un mondo distopico di adolescenti che piano piano si avvicinano alla verità di un’infanzia passata dentro le mura di un collegio e, si scopre alla fine, solo apparentemente felice. L’editore descrive «The Buried Giant», il settimo romanzo di Ishiguro, come «qualcosa di selvaggio e spesso intensamente commovente».
Racconterà di «ricordi perduti, amore, rabbia e guerra» e, non poteva essere altrimenti, viene elogiato come «un nuovo capitolo assolutamente sublime in una delle produzioni più significative fra gli scrittori di oggi». Per Stephen Page, amministratore delegato di Faber & Faber, «Il Gigante Sepolto" è «sorprendente, toccante e brillante: non vediamo l’ora di pubblicarlo». Lo scrittore britannico, nato a Nagasaki e in Gran Bretagna da quando aveva 5 anni, compie quest’anno 60 anni: nel 1989 ha vinto il Booker Prize con «Quel che resta del giorno».
Sia questo romanzo sia «Non lasciarmi» sono stati adattati al cinema con un certo successo. A proposito del nuovo romanzo, nel 2008 aveva confidato a Paris Review di essere arrivato a un momento chiave: «Volevo da tempo scrivere un romanzo su come le società ricordano e dimenticano. E ho scritto su come gli individui affrontano memorie sconvenienti. Mi sono reso conto che un individuo ricorda e dimentica in modo differente dalla società. La domanda è: quando è meglio dimenticare?». Gli altri romanzi di Ishiguro sono «Un pallido orizzonte di colline» del 1982, «Un artista del mondo fluttuante» (1986), "Gli inconsolabili» (1995) e «Quando eravamo orfani» (2000).