Lorde, la 17enne che vanta 8 milioni di tracce vendute e 50 milioni di visualizzazioni con il brano Royals, la ragazza che ha detto no all'invito di Katy Perry ad aprire i suoi concerti, la giovane cantautrice neozelandese che ha incassato tra gli altri gli endorsement di David Bowie, Robbie Wiliams e Bruce Springsteen (che in suo concerto ad Auckland ha proposto la cover di Royals) e che ha litigato con una rivista Usa che ha ritoccato una sua foto per toglierle i brufoli, arriva per la prima volta in Italia. Accompagnata dalla mamma, Lorde, ricci ribelli, occhi azzurri sgranati, unghie smangiucchiate come una qualunque teenager, è sbarcata a Roma: è - insieme ad un'altra rivelazione, George Ezra - l'ospite internazionale dei Music Awards, che stasera andranno in scena dal Centrale Live del Foro Italico.
"Ho l'età che ho e cerco di fare quello che fanno i miei coetanei, pensando anche a divertirmi. E stamattina ho fatto un bagno in piscina alle 8", risponde sbarazzina, nell'incontro con i giornalisti nell'albergo in cui soggiorna, a chi le chiede come faccia a coniugare il successo planetario con la vita da 17enne. "Sto cercando di mantenere un bilanciamento sano tra il personaggio pubblico e la mia vita privata, in un mondo dove il livello di aspettative è molto alto", aggiunge ancora, lei che nel poco tempo a disposizione della sua trasferta romana ha voluto fare anche la turista, visitando i luoghi più famosi della Città Eterna. "Difficile dire cosa è più bello, però mi ha colpito molto il Colosseo - racconta, spiegando di aver fatto incetta anche di souvenir e gelati -, ma anche San Pietro e la Bocca della Verità". Cresciuta con Neil Young e Fleetwood Mac, che ascoltavano i suoi genitori, si illumina quando scopre che Robbie Williams le ha fatto i complimenti. "Che meraviglia, mi rende più forte. Ed è stato un grandissimo onore anche la cover di Royals cantata dal Boss, nella mia terra. E' la mia icona da sempre. Ma la mia musica è un mix di pop, elettronica e così via". Scoperta a 12 anni per la sua voce, nell'ultimo anno ha scalato le classifiche di tutto il mondo, ha vinto due Grammy, ha detto no a Katy Perry per dedicarsi al suo tour, è stata inserita da Time tra i 16 teenager più influenti. "E' stato qualcosa di inaspettato, non si può pensare di essere più importanti di altri, ma sento la responsabilità del ruolo nei confronti dei miei coetanei. Io però faccio quel che faccio per me stessa. E l'errore o il passo falso ci possono essere". Spesso il suo nome viene accostato, in antitesi, con quello della ragazza "maledetta" Miley Cyrus, ma lei si smarca dal confronto. "Abbiamo due carriere diverse, anche se entrambe rappresentiamo il potere delle donne e abbiamo un credo femminista. Però lo portiamo avanti in maniera diversa".
Ai Music Awards - "non conosco la musica italiana, ma ascolterò chi salirà sul palco" - oltre alla hit Royals, canterà anche Team e Tennis Court, brani inseriti nel suo primo album Pure Heroine, che ha venduto 4 milioni di copie ed è uscito ad ottobre in Italia (Universal).
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