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Il commissario Ricciardi
ricomincia a indagare

MAURIZIO DE GIOVANNI
''IN FONDO AL TUO CUORE''
(EINAUDI, pp. 450 - 19,50 euro)

Il commissario Ricciardi, l'amato protagonista dei romanzi di De Giovanni ambientati nel ventennio fascista, forse ancora non lo sa, ma è innamorato. A modo suo, s'intende: con mille riserve, ostacoli, freni. Il lavoro, le indagini e i problemi seri che ha si frappongono, come sempre, fra lui e la sua vita amorosa; senza contare che le sue oscure, stranianti visioni sembrano dissuaderlo dall'ipotesi di farsi una famiglia come dio comanda.

 Eppure due donne gli stanno intorno, e non potrebbero essere più diverse fra loro. Ci sarà una fortunata? Mentre qualcosa si muove dentro al suo cuore, un altro cuore, pesante e massiccio, prende forma nelle mani di un artigiano. E un altro ancora cessa di battere, dopo una caduta dalla finestra dell'ultimo piano del Policlinico della Regia Università. 

Sarà suicidio, omicidio, o un terribile incidente? Il morto - che si annuncia già nelle prime pagine di questo romanzo, che arriva dopo quelli della nuova serie sul Commissariato di Pizzofalcone - è il professor Tullio Iovine del Castello, famoso chirurgo e ginecologo, sulla cui morte Ricciardi dovrà indagare, insieme all'inseparabile brigadiere Maione. Inizia così un avvincente giallo storico - sospeso fra ricchezza e povertà, ironia e commozione - in una Napoli degli anni Trenta vicolaia e popolare, mondana e altolocata, con tutto il colore, il buon senso e l'umanità profonda, tipica dell'opera di De Giovanni, capace di catturarci - qui, come altrove - con una narrazione densa e incalzante, sostenuta da una scrittura ricca e accurata.

La vicenda si svolge nelle giornate più afose del Luglio 1932, a ridosso dei festeggiamenti della Madonna del Carmine, con il rituale incendio del campanile. Il caldo insopportabile è quasi una metafora infernale, che avvolge e infuoca ogni cosa: la mente umana e le azioni più efferate, le persone e le loro divampanti passioni. 

A farne le spese sono un po' tutti i personaggi che agiscono nel narrato: Ricciardi e il suo amico brigadiere, le vittime e i probabili carnefici. Nessuno, infondo, è veramente l'una o l'altra cosa e l'innocente a volte coincide proprio con il colpevole. E mentre la città si infiamma di calura, e un secondo cadavere si aggiunge a complicare le cose, l'apparenza diventa così ingannevole, che la soluzione di tutto ci lascerà davvero sconcertati.

 Se è facile, durante la lettura del libro, rimanere col fiato sospeso, può capitare anche di commuoversi, di sorridere o di scoprire certi angoli insoliti della città, fra personaggi secondari e comparse, ben delineati o tratteggiati con sapienza, espressione verace di una umanità senza tempo, napoletanissima però. Come la famosa canzone d'autore, ''Passione'', che chiude il libro, e che vale davvero la pena di riascoltare, magari cercandola su youtube.

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