Al suo quarto anno al Festival di Salisburgo, Daniele Gatti ha messo a segno un altro grande successo, dirigendo un nuovo allestimento del Trovatore di Verdi con un cast stellare e i Wiener Philharmoniker in buca. Dalla prima (il 9) in poi, ogni recita è un tripudio di applausi: per i cantanti, il maestro, l'orchestra e la regia del lettone Alvis Hermanis, che ha trasposto l'ambientazione cinquecentesca dell'opera nel Kunsthistorisches Museum, lo storico museo viennese. Un cast da sogno con il soprano russo Anna Netrebko nei panni di Leonora, il tenore genovese Francesco Meli in quelli di Manrico e Placido Domingo in quelli del Conte della Luna (ruolo di baritono cui il celebre tenore spagnolo ormai da tempo si è votato). "Domingo è un grande professionista e per me, che non ho potuto mai fare un'opera con lui in ruoli di tenore, era un'occasione straordinaria per incontrare l'artista", dice il maestro Gatti in una conversazione con l'ANSA. "Da musicista e amante del teatro e della lirica, è un sogno poter dire di aver fatto qualcosa con lui". Per Gatti, che di Verdi ha diretto tante opere, questo è il primo Trovatore, con un cast speciale, perché ha saputo calarsi nello spirito dell'opera. Nel Trovatore la musica "regna sovrana, non è teatro in musica, all'artista è richiesto il doppio". Bene anche la regia: "molto lineare, convincente, l'idea di sogno, di realtà che è irrealtà". Con Gatti, nella famosa aria "di quella pira", il tenore torna a fare il do di petto, previsto da una certa tradizione cara al pubblico, ma non da Verdi stesso (e bandito ad esempio da Muti alla Scala). E' "un ossequio alla tradizione, ma non fine a se stesso, o una forzatura di Verdi". Verdi non ha scritto tante cose, dice ancora spiegando che anche lui, per questo Trovatore, di cui ha scelto la versione integrale, ha scritto "piccolissime cadenze che collegano la ripetizione delle caballette con altre". Il successo di Salisburgo è oscurato purtroppo, racconta, da un triste evento privato: la morte della madre tre settimane fa che ha colpito molto il maestro. Nella cittadina di Mozart, Gatti rimane fino all'ultima recita di Trovatore il 24, e ai due concerti con i Wiener. L'anno prossimo non tornerà a dirigere Trovatore perché, confessa, "ho bisogno di prendere un'estate di riposo". Sono anni che l'estate è presa dalla musica (Bayreuth 2008-2011, poi Salisburgo). A fine agosto Gatti sarà al Festival di Lucerna con la Mahler Chamber e a settembre in tournée in Italia con la 'sua' Orchestre National de France (Ravello, Rimini, Merano, Firenze). Poi in agenda ha un Macbeth nel 2015 al Theatre des Champs Elysees, il Maggio a Firenze e, a ottobre 2015, Falstaff alla Scala.