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Elvis Costello, 60 anni
a ritmo di rock

Sessant'anni a ritmo di musica, attraverso il tempo e i generi. Con 34 album pubblicati alle spalle in quasi 40 anni di carriera, la conquista della posizione n.80 dei 100 artisti più grandi di tutti i tempi stilata da Rolling Stones nel 2004, una sfilza di successi che hanno segnato la storia della musica, e con anche qualche polemica all'attivo scatenata per alcune affermazioni, Elvis Costello, all'anagrafe Declan Patrick MacManus, taglia il traguardo delle sei decadi (è nato il 25 agosto del 1954 a Londra). Un artista senza tempo, kafkiano nella sua ricerca della metamorfosi continua a livello musicale - rimanendo però sempre fedele ai suoi occhialoni neri e a quel look da Buddy Holly con i capelli corti e le giacche anni Cinquanta -, passato dal pub rock rabbioso degli inizi al punk e alla new wave della fine degli anni Settanta, dal crooning pop alle radici folk americane. Costello ha sviluppato nel tempo uno stile raffinato nella scrittura che ne fa ancora uno degli autori più originali, curiosi, prolifici e imprevedibili della sua generazione. Elvis, come il re del rock. Costello, come il cognome della nonna di origine italiana. Lo stesso che anche il padre, anch'egli musicista, aveva preso in prestito per la sua carriera. L'inizio è del 1977, anno d'oro del punk, con il disco di debutto "My Aim Is True", che già mette in luce il suo talento con brani come "Less than zero", "Red shoes" e "Alison", tuttora una delle sue ballate più famose e apprezzate. Dimostra già una sensibilità melodica che lo distingue nel panorama delle band new wave dell'epoca. Ma come ogni vero artista guarda alla sua arte a 360 gradi: durante la sua carriera, Elvis lavora anche come produttore, attore e compositore per serie tv e spettacoli di danza. Una carriera che lo ha anche portato in tour con The Attractions, The Imposters e con il pianista Steve Nieve, oltre a partecipare a diverse orchestre sinfoniche e jazz. Ricchissimo il suo repertorio di canzoni (tra quelli che ebbero più fortuna "She", versione inglese di un vecchio successo di Charles Aznavour utilizzata come colonna sonora nella commedia "Notting Hill"), con grandi e preziose collaborazioni: da Paul McCartney e Bob Dylan ad Allen Toussaint e Burt Bacharach, con il quale ha anche vinto il Grammy per "I Still Have That Other Girl" dall'album-evento del 1998 "Painted From Memory". Alcuni suoi brani sono stati ripresi anche da George Jones, Chet Baker, Johnny Cash, Roy Orbison, Dusty Springfield e Robert Wyatt. Non solo: Elvis Costello and The Attractions sono stati inseriti nel 2003 nel Rock and Roll Hall of Fame. Il suo ultimo lavoro è del settembre 2013, "Wise Up Ghost", disco realizzato con i The Roots. In un'intervista ha affermato che questo potrebbe essere l'ultimo album perché, con i 60 anni ormai alle porte, preferisce "stare vicino alla famiglia e alla moglie", la cantante jazz Diana Krall, sposata in terze nozze. Uno stop anche alle esibizioni live, solo "concerti occasionali" quando avrà bisogno di soldi. Ma Costello non è nuovo a uscite poco diplomatiche. Come quando nel 2010 annullò i concerti in Israele, come forma di protesta politica contro quelle che definì le umiliazioni e le intimidazioni dello Stato ebraico ai palestinesi. O come quando, l'anno dopo, dalle pagine del suo sito, invitò i fan a non comprare un suo disco perché troppo caro (212 sterline per l'edizione limitata del cofanetto "The return of the spectacular spinning songbook").

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