Le parole più calde arrivano da un grande vecchio del cinema italiano, Giuliano Montaldo, chiamato a presidiare una giuria di giovani per il concorso Venezia classici: "Amate il cinema, io vi amo". Non poteva esserci viatico affettuoso migliore per l'apertura di Venezia 71 questa sera, con il film di Alejandro Gonzalez Inarritu 'Birdman', alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Grazie per essere qui oggi, per la Mostra, per la Biennale, per Venezia" ha detto il presidente Paolo Baratta rivolgendosi a Napolitano accolto da applausi e standing ovation all'ingresso in sala grande del Palazzo del Cinema. Un ringraziamento ufficiale per quanto detto poco prima nel foyer dal Capo dello Stato: "Desidero cogliere quest'occasione per rendere merito alla Biennale e alla Mostra del Cinema, alla quale l'Italia deve molto per il suo prestigio e la sua vita culturale e artistica internazionale".
Una visita, quella di Napolitano, significativa perché Venezia, "questa città impareggiabile, è scossa da vicende recenti inquietanti e penose e la Biennale costituisce un decisivo pilastro istituzionale, trasparente e utile". Le proteste dei dipendenti comunali che manifestavano per protestare contro i tagli di servizio e salario decisi dal commissario prefettizio Vittorio Zappalorto, sono arrivate poco prima della cerimonia, proprio lì a poca distanza dal Palazzo del Cinema. Il direttore della Mostra Alberto Barbera era in galleria con il ministro Dario Franceschini e accanto il cast di 'Birdman': Michael Keaton, Emma Watson (dietro di lei il fidanzato Andrew Garfield, Spiderman, qui in concorso con 99 Homes), Edward Norton.
Sul palco Luisa Ranieri in abito blu lungo, ha interpretato il ruolo della madrina parlando della Mostra del cinema come "una festa di storie, di sguardi, di corpi e di mondi diversi", di "film che non parlano a noi ma di noi, dello spettacolo delle nostre vite". Aveva promesso un discorso non personale dei suoi ricordi di bambina che voleva fare l'attrice e così è stato, preferendo una serie di pensieri sulla centralità della settima arte, "storie che interpretano il presente e ci fanno sentire il passato vicino a noi... per riconoscerci e alla fine capirci meglio". Ha scelto la concretezza il presidente Baratta, parlando della ristrutturazione della sala Darsena, "un passo decisivo nella riqualificazione delle nostre sale storiche. La sala era all'inizio degli anni '50 una arena all'aperto e ci rimanda con qualche nostalgia a quel periodo in cui il cinema in Italia era epopea nazionale, vendeva 800 milioni di biglietti l'anno e per sale era seconda solo agli Stati Uniti.
Domandavamo cinema, desideravamo cinema. Oggi - ha proseguito Baratta - il contesto è diverso, il mercato è cambiato, ma la Mostra deve mantenersi luogo riconosciuto da tutto il mondo come approdo del cinema di qualità". Oltre alle giurie al completo - per Carlo Verdone sul red carpet un'ovazione - alla serata di apertura della 71/ma Mostra (proseguirà dopo la proiezione con la cena ufficiale sulla spiaggia dell'Excelsior) hanno partecipato produttori, registi, ospiti internazionali. Con il direttore del festival di Cannes Thierry Fremaux c'era Julie Gayet, la fiamma del presidente francese Hollande, mentre il nuovo editore di Ciak Daniela Santanchè era con Alessandro Sallusti, Barbara D'Urso e Paola Ferrari. La stilista Alberta Ferretti in tema con 'Birdman' indossava un abito con piume nere, mentre immancabile si è fatta avanti Marina Ripa di Meana con cappello architettonico. Tra i tanti, il presidente di Bnl Paribas e Cinecittà Studios Luigi Abete, il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, la top model Bianca Balti, l'attrice Alessandra Mastronardi, il general manager del festival di Taormina Tiziana Rocca, la direttrice di Vogue Franca Sozzani.
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