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Le provocazioni
di Jeff Koons

Sbarca a Parigi Jeff Koons e c'è da chiedersi come i parigini accoglieranno l'artista provocatore e businessman. Impostore o creatore? è la domanda che si pone oggi il quotidiano Le Figaro. Dopo il Whitney Museum di New York (e prima del Guggenheim di Balbao), è il Centre Pompidou a dedicare la prima retrospettiva in Europa al padre del Balloon dog, l'opera d'arte contemporanea da 58 milioni di dollari, la più cara del mondo. 

"Sicuramente Jeff Koons è uno di quegli artisti che infastidisce di più. Con questa mostra desideriamo che le persone vengano a farsi il proprio giudizio sul posto", ha osservato Bernard Blistene, direttore del museo d'arte moderna del Centre Pompidou, e curatore della mostra, davanti ad una folla di giornalisti internazionali. "Io stesso non ho ancora capito Koons. Ma ho capito che il suo intento è di essere padrone del proprio linguaggio e della propria storia. Non cerca di avere ragione, cerca di farsi la sua ragione. E' un mostro geniale, prodotto della società delle immagini, l'artista più radicale della sua epoca", ha aggiunto Blistene. 

La mostra (allestita fino al 27 aprile) segue un percorso cronologico, dal '79 ad oggi, dai primi aspirapolveri in vetrina fino alle recenti statue pseudo neoclassiche della serie Gazing Ball. Ci sono tutte le "icone" del re dello stile neo-pop, erede del ready made di Duchamps e dell'ossessione per il dettaglio di Dalì. Il barboncino gonfiabile in versione fucsia fosforescente, prestato da Francois Pinault, e gli "eroi" americani, Popeye, Titti, Hulk, Elvis. Una parte dell'opera di Koons che, secondo Blistene, è "influenzata dalla nostalgia dell'infanzia e dalla sindrome di Peter Pan".

 C'è anche il famoso Rabbit di acciaio inox lucido a specchio della serie Statuary, accanto al busto "derisorio" di Luigi XIV. L'iper kitsch Michael Jackson di porcellana extra lucida, "forse una delle immagini più emblematiche e terrificanti della sua opera, dove ciò che sciocca di più è la somiglianza tragica tra il cantante dal volto livido e Bubbles, la scimmietta". In una sala a parte, vietata ai minori di 18 anni, sono esposte alcune opere della serie Made in Heaven, in cui Koons si mette in scena in pose pornografiche con la ex moglie, Ilona Staller, alias Cicciolina. "Opere con cui, in realtà - spiega il direttore del museo - Koons punta il dito contro la dimensione pornografica del mondo".

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