Dieci minuti di applausi e due chiamate alla ribalta: così il pubblico milanese ha premiato 'Lo Schiaccianoci' che questa sera ha inaugurato la stagione di Balletto 2014/2015 del Teatro alla Scala. Hanno esaltato le prove di Roberto Bolle come Schiaccianoci e Maria Eichwald come Clara, ma soprattutto ha convinto la reinterpretazione del balletto di Čajkovskij e Petipa ideata dal coreografo Nacho Duato. Una Scala da tutto esaurito quindi ha potuto rivedere dopo otto anni di assenza dalle scene milanesi un classico rivisitato ma non stravolto: l'ambientazione nella Russia post-rivoluzionaria non fa perdere infatti al balletto la sua atmosfera di fiaba. Favola e sogno sono anzi i temi principali di questo racconto di Natale che sembra pensato apposta per il periodo dell'anno: non pare casuale allora che fra i palchi e la platea abbondino giovanissimi spettatori. L'azione sembra proprio svolgersi in un mondo a misura di bambino, prima nel grande salone che affaccia su San Pietroburgo, poi nel mondo di sogno del secondo atto dove gli elementi scenici di Jérôme Kaplan sono ingigantiti in modo caricaturale (un grande ventaglio rosso sulla Danza Spagnola, un enorme pasticcino sullo sfondo del Valzer dei Fiori). Al di là degli aspetti esteriori, l'intervento di Nacho Duato si avverte però soprattutto sull'intreccio della storia: nel prologo il padrino Drosselmeyer (ballerino: Giuseppe Conte; voce: Michele Nani) apre su una nota metateatrale, spiegando al pubblico il suo ruolo centrale nello sviluppo della vicenda. Altra novità quella di aprire il secondo atto direttamente dal divertissement: eliminando il personaggio della Fata Confetto, l'attenzione è tutta sul rapporto fra Clara e il Principe/Schiaccianoci. Così nella seconda metà del secondo atto Bolle e Eichwald brillano, mostrando con coreografie di gusto classico la dinamica della favola: l'amore di una bimba per il suo balocco e il percorso della sua immaginazione che si chiude con l'inevitabile risveglio e il ritorno a giocattolo di un riluttante Principe. Non sfigurano però le scene di gruppo, come la Battaglia e il Valzer dei Fiocchi di neve del primo atto o il Valzer dei Fiori del secondo, dove le coreografie mostrano un sapiente uso degli spazi pieni e vuoti. Grandi applausi anche per le 'danze etniche', che si trasformano in passerella: apprezzate in particolar modo la Danza Spagnola di Marta Romagna e Riccardo Massimi, la Danza Araba di Francesca Podini e la Danza Russa, interpretata da quattro marinai che sembrano appena sbarcati dalla Corazzata Potëmkin. 'Lo Schiaccianoci' sarà in programma alla Scala fino al 18 gennaio, per nove repliche già quasi completamente esaurite.