ROBERTO BALDASSARI
"GIORNALISMO, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE"
(MARSILIO, 190 PP, EURO 12,50)
Con l'avvento di Internet e delle nuove tecnologie non cambia soltanto il mestiere del giornalista, si modifica nel profondo la modalità di fruizione delle notizie e nasce un nuovo modello di giornale. Il citizen journalism è uno degli elementi che caratterizzano la transizione: da un lato porta valore aggiunto, dall'altro determina nuovi rischi. L'avvento di questa figura determina un nuovo ciclo della notizia, il Newswebing User Model, con dinamiche di diffusione del tutto nuove. Roberto Baldassari, presidente dell'Istituto Piepoli e docente di Giornalismo all'Università Roma Tre, traccia un quadro dettagliato della comunicazione del terzo millennio in un testo ricco di dati e ricerche, che evidenzia la crescita di Internet tra i mezzi di informazione. L'autore si avvale del contributo di giornalisti come il direttore dell'ANSA Luigi Contu, Maurizio Beretta, Ezio Mauro, Paolo Mazzanti, Antonio Padellaro, Giampaolo Pansa, Antonio Preziosi e Sarah Varetto, che danno indicazioni sulla titolazione della notizia. Altri interventi sono focalizzati su argomenti specifici come le inchieste giornalistiche o le bufale. Un glossario finale consente di districarsi tra nuove e vecchie terminologie. Nel primo capitolo viene definito il nuovo perimetro di riferimento dell'attività giornalistica. L'informazione - sostiene Baldassari - non consiste nel rispecchiare la realtà, quanto, piuttosto, nel ritagliare dalla realtà alcune sue parti. E' il processo di selezione, diventato sempre più centrale nella comunicazione. La trasformazione di un fatto in notizia è un processo in prima istanza sociale, un processo culturale che dipende dal contesto in cui si sviluppa. L'indispensabilità del giornalista come testimone unico degli eventi cade in secondo piano quando fonte diventa la rete, in grado di attivare l'attenzione del pubblico senza mediazioni. Qui l'autore cita i casi di Twitter e di Facebook e sottolinea come il web 2.0 e 3.0 consentano al cittadino di diventare giornalista, di farsi fonte e farsi carico della trasmissione. Il giornalismo partecipativo, con il fenomeno Youtube su cui vengono caricate 60 ore di contenuti al minuto, pone sfide soprattutto alla carta stampata che l'autore non dà per morta, a patto che trovi una nuova collocazione in un mercato in frenetico cambiamento. Oggi, infatti, i grandi quotidiani online non combattono più una partita ad armi pari con i classici competitor dello stesso settore, ma si scontrano con i grandi motori di ricerca in una partita dal finale quasi sempre prevedibile. I nuovi mezzi a disposizione del lettore - è l'analisi di Baldassari - non determinano un aumento dei ricavi del settore dell'editoria, mentre sono in crescita i ricavi da advertising del mercato Internet. L'autore sottolinea quindi il fenomeno della lettura sommersa, quella che riguarda i testi digitali, che è in crescita e non viene colta dalle statistiche. Dopo un secondo capitolo, dedicato alla ricostruzione dello sviluppo dei mezzi di comunicazione, nel terzo l'autore si concentra sulla titolazione, definita una delle sue grandi passioni linguistico-comunicazionali. Baldassari sottolinea che sempre più, nella quotidianità, parliamo per titoli con forme abbreviate che si adattano alla velocità del vivere moderno. "Il titolo - scrive - è una spia, una prima impressione e a volte un ritornello. In linea tendenziale ha una vita più lunga nella memoria del lettore quanto è più breve e conciso del testo che lo segue".