
OLIVIER LE CARRER
"ATLANTE DEI LUOGHI MALEDETTI''
(BOMPIANI, 136 - 21,50 euro - Traduzione di Mara Dompè)
Si viaggia nei giorni di festa e subito dopo, si cerca un capodanno all'estero, magari curioso e particolare, e allora cosa meglio di un luogo maledetto, se esiste un fiorente turismo estremo e in cerca di sfide. Certo i luoghi sono maledetti per mille motivi e Olivier Le Carrer (nome su cui non si hanno notizie e sembra tanto uno pseudonimo) cerca di non lasciarsene sfuggire alcuno dividendo il suo atlante in capitoli che vanno dall'Europa al Mar di Barents, da Oriente alle Isole del Nuovo mondo e così via. Quaranta posti diversi ai quattro angoli del mondo, ognuno identificabile attraverso una vecchia carta geografica, tratta da un atlante di fine Ottocento più o meno ritoccato ''visto che la sua poesia fuori dal tempo ci sembrava la più adatta a accompagnare queste storie dalla localizzazione spesso aleatoria'', come si legge in una nota editoriale che cita i creatori grafici Audrey Sednaoui e Francois Morenos. Insomma, il fascino dei luoghi comincia da un fascinoso impatto visivo con cartine dai tenui colori pastello, che sembrano quelle usate dai grandi esploratori di due secoli fa, e prosegue grazie all'abilità dell'autore nel descriverli, nel ricostruirne la storia, nel presentarceli a forti tinte chiaroscure. Il viaggio fantastico che ognuno può intraprendere sfogliando queste pagine è una sorta di discesa agli inferi, ma restando sulla superficie di mari e terra, perché spesso sono gli uomini che hanno reso maledetti tanti posti (inquinamenti, criminalità, sfruttamento intensivo, guerriglie sanguinose e così via) e altre volte la loro fantasia, così che ai luoghi da evitare per ingiunzioni mistico religiose, particolarmente ricche nel medioevo talvolta ancora attive nella memoria, si sono uniti quelli legati a presunti fenomeni paranormali e soprannaturali più recenti e ricchi di spaventoso fascino noir. Per Le Carrer esiste poi una terza specie di siti maledetti e sono quelli più concretamente temibili, perché la loro nocività è legata a fenomeni naturali estremi d'ogni tipo, dal vulcano attivo e inquieto al clima impossibile, dalla fauna temibile. Così, se tanti hanno sentito parlare del Triangolo delle Bermuda, pochi credo sappiano della diabolica casa di Amityville, davanti a Long Island negli Usa. Allo stesso modo cronache e leggende e persino qualche film ci hanno a più riprese ricordato la maledizione di Aton nella Valle dei Faraoni egizia o il mistero dei Maya, tra i resti dell'antica città di Toninà e il loro complicato calendario, ma saranno una scoperta La foresta dei suicidi giapponese di Aokigahara, bosco intricatissimo ai piedi del maestoso monte Fuji prescelto da molti che hanno deciso di farla finita (le autorità vi organizzano battute annuali, recuperando almeno un centinaio di cadaveri), o più vicino a noi il villaggio fantasma di Roccasparviera in Provenza, disabitato dal 1723 per pestilenze, invasioni di cavallette, terremoti e fatti di sangue, o il faro degli uomini scomparsi di Eilean More, nelle isole Flannan al largo delle Ebridi, rimasto spento poco dopo la sua costruzione, perché tre guardiani di grande esperienza sono spariti nel nulla. La letteratura non fa che raccontarci i pericoli e le sparizioni (ottocento naufragi censiti in due secoli) di chi nel tempo ha cercato di doppiare Capo Horn, nella parte più meridionale dell'Argentina, quella Terra del Fuoco non molto lontana dai ghiacci del Polo Sud e sferzata dalle tempeste, ma che oggi si evita, risparmiando 13mila chilometri, grazie al Canale di Panama. Insomma le maledizioni a un certo punto possono anche venir meno perché nessuno va più a sfidarle e i mezzi per farlo sono sempre più sicuri. Altre volte invece c'è quasi un simbolico trapasso se il grandioso complesso progettato da Albert Speer a Norimberga con la Grosse Strasse per le parate delle truppe naziste oggi, incompiuto, è preda delle erbacce e nell'ex caserma delle SS risiede l'Alto Commissariato per i Rifugiati. Insomma, non bisogna mai perdere la fiducia e, se si vince la paura, certi fantasmi inquietanti spariscono e anche un luogo maledetto può aprirsi alla speranza.
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