Oltre 15 minuti di applausi, un bel successo per Paolo Sorrentino al festival di Cannes per Youth in concorso. Alla proiezione ufficiale il regista napoletano al suo ritorno al cinema dopo l'Oscar per La Grande Bellezza ha ricevuto un gran tributo dal pubblico del Grand Theatre Lumiere, cominciato sui titoli di coda con tutti seduti al buio ad applaudire per alcuni minuti (anche se all'inizio c'è stato anche un minimo dissenso) e poi a luci accese tutti in piedi per lui, Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Jane Fonda, Paul Dano, Madalina Ghenea per ben 10 minuti.
Il regista, non ancora 45 anni (li compie il 31 maggio), fatta eccezione per L'uomo in più, il suo film d'esordio del 2001, ha fatto altri sei film, tutti in concorso al festival di Cannes. E spesso ignorati, come fu, abbastanza clamorosamente per La grande bellezza, che poi vinse una pioggia di premi a cominciare dall'Oscar. Insomma il rapporto con Cannes è di grande fiducia ma con risultati, tranne per il Premio della giuria, ottenuto dal Divo nel 2008 nella fantastica annata che premiò con il Grand Prix Garrone e Gomorra, non esaltanti. Sarà la volta buona? E' la domanda del giorno. Intanto durante gli applausi il 'bravo!' piu' forte e' arrivato dal direttore del festival Thierry Fremaux.
"L'aspetto prevalente in Cannes non è la competizione, ma l'incredibile occasione di darsi appuntamento e vedere il miglior cinema in quel momento nel mondo e siccome il cinema riflette la vita, capire il tempo di oggi", ha detto Sorrentino che debutta con il suo nuovo film dopo l'Oscar per La grande bellezza.
Il film ha per tema centrale la giovinezza e la vecchiaia.
"Sembra un film di una persona anziana? Mi fa piacere, vorrà dire che in futuro recupererò facendo film 'da giovane'. Per me - ha detto Paolo Sorrentino - il tempo è l'unico soggetto possibile, come trascorrere il tempo, quanto ne rimane, quanto e' passato. Tutto ruota intorno al tempo".
Sorrentino ha raccontato la genesi del film e la dedica finale a Francesco Rosi: "E' un punto di riferimento per me e in questo film ho un doppio debito perche' la genesi dell'idea me l'ha data un incontro a casa sua quando con un'altra persona ricordavano di una ragazza con cui da giovani erano stati fidanzati entrambi. Da lì è partito tutto''. Nel film, quasi tutto ambientato in un grande antico albergo di montagna dove ci si rimette in forma - e' il Berghotel Schatalp a Davos dove Thomas Mann scrisse La Montagna Incantata - Michael Caine, un anziano celebre compositore e direttore d'orchestra e' in vacanza con l'amico sceneggiatore affermato Harvey Keitel, impegnato a scrivere un film-testamento. Caine e' apatico, Keitel depresso: vedono sfilare la bellezza giovane di Miss Universo (Madalina Ghenea) e sono basiti. I loro discorsi, quando non parlano di prostata, sono rivolti al passato: Caine non vuole accettare l'invito della Regina di suonare una celebre composizione che lui ha scritto per la moglie cantante all'epoca del loro innamoramento, Keitel sogna il nuovo film interpretato da un'attrice feticcio settantenne (Jane Fonda) che ritiene la più sexy di tutti ma che gli darà un amaro benservito. ''Penso che sia un film ottimista - ha spiegato Sorrentino - forse fatto per esorcizzare certe paure che io e credo tutti abbiamo. Il passare del tempo mi appassiona perche' il futuro e' una grande occasione di liberta' e la liberta' e' un sentimento naturale dell'essere giovane. Se si puo' - spiega Sorrentino - avere uno sguardo sul futuro si puo' avere motivo per essere giovani''. ''Quando faccio un film vorrei essere realistico, commovente, divertente, poi leggo i commenti e viene fuori che il film è freddo, intellettuale, cupo. La capacità di entrare in comunicazione con gli altri è la cosa più difficile del mondo''', ha commentato il regista, spiegando che la sua aspirazione e' fare film d'amore,''ma sono molto pudico e il massimo che riesco a fare è subliminare l'amore in una storia d'amicizia come in questo film'', ha aggiunto. Nel parlare dei suoi due protagonisti, il regista ha spiegato che hanno due approcci verso la vita: ''Caine si tiene a distanza dalle cose, questo non garantisce felicità, ma una certa quiete sì, risulti vaccinato verso le passioni e moderato.
Keitel è la passione per antonomasia. Per lui, come nella realtà del mondo del cinema, fare un film può diventare un'ossessione.
Come sono io? Sono un Keitel che sta lavorando per essere Caine''.
Prodotto da Indigo Film in collaborazione con Medusa e coprodotto con Francia, Svizzera e Gran Bretagna, e' gia' stato venduto in 75 paesi e ha già cominciato il suo viaggio nelle sale (500 copie). Ottimo l'esordio al botteghino. Intanto Sorrentino, come racconta nel suo film, pensa al futuro: il grande impegno televisivo internazionale per Sky, Hbo, Canal+, otto puntate, di The Young Pope con Jude Law protagonista le cui riprese sono previste quest'estate.