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Al via con Bisio l’omaggio al cinema italiano

14/06/2015

di Franco Cicero

Taormina

L’edizione 61 del Taormina FilmFest segna il ritorno a Taormina di numerose star internazionali – mercoledì ci sarà l’attesissimo Richard Gere ma già ieri si è fatta ammirare Rosario Dawson – però non trascura, anzi dà grande spazio, anche al cinema italiano. A partire dal genere più popolare nel nostro Paese: la commedia. Ieri infatti il primo dei numerosi ospiti nazionali è stato un “commediante” di razza, Claudio Bisio. E oggi toccherà ai proverbiali fratelli Vanzina che presentano il loro nuovo film “Torno indietro e cambio vita”. Claudio Bisio - introdotto da due dei condirettori artistici, Franco Montini e Gabriele Niola - ha animato un affollatissimo incontro con gli studenti del “Campus”. Ed è stato certamente significativo scoprire che il successo di simpatia e arguzia del 58enne attore di origini piemontesi è basato su solidissime fondamenta teatrali, con tanto di diploma alla scuola d’arte drammatica del “Piccolo” di Milano. Popolarissimo grazie alla televisione con “Zelig” e prima con “Mai dire gol”, Bisio ha confermato di trovarsi perfettamente a proprio agio nelle fulminanti battute “in diretta”, nei dialoghi pimpanti e paradossali, insomma nell’arte dell’improvvisazione, condotta sempre con sicura intelligenza. Tra una risata e l’altra e tra il serio e il faceto, Bisio ha ovviamente sottolineato il grande impatto sulla sua vita professionale dei trionfi di audience in tv e del box office al cinema, con un titolo su tutti, “Benvenuti al Sud”.

Ma al tempo stesso ha rievocato le intense origini teatrali (“Nemico di classe”, per la regia di Elio De Capitani è del 1983) e, per quanto riguarda il cinema, il lungo sodalizio con Gabriele Salvatores (anche il regista sarà al FilmFest, venerdì) che comprende anche il film premio Oscar “Mediterraneo”. Nonché la fortuna di aver potuto lavorare con tre maestri del nostro cinema: Dino Risi (“Scemo di guerra” nell’85) Monicelli (“I picari”, girato anche a Tindari, nell’87) e Francesco Rosi (“La tregua” nel ’97).

Con sincera modestia, Bisio ha affermato di non aver pensato a diventare regista, ma ne avrebbe di certo la competenza. Di sicuro, ha evidenziato un certo rammarico per il mancato exploit di “piccoli” film che meritano di essere rivalutati, come “Asini” e “Si può fare”. A quanto Bisio stesso ha annunciato, non dovrebbe esserci un suo ritorno nell’immediato futuro alla conduzione di “Zelig”.

Semmai, tra i suoi sogni nel cassetto c’è un ritorno sul set con Salvatores, ma gli piacerebbe anche tornare a essere diretto da Riccardo Milani (“Benvenuto presidente!”) o girare un film con Daniele Luchetti. Oggi intanto continua il “fil rouge” del FilmFest con la commedia italiana con l’antemprima stasera al Teatro Antico di “Torno indietro e cambio vita” dei fratelli Vanzina, che arrivano a Taormina con i protagonisti del loro film: Raoul Bova, Giulia Michelini, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Max Tortora. Tutti beniamini del pubblico.

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