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Blanchett: con Carol lampi di seduzione lesbo

Blanchett: con Carol lampi di seduzione lesbo

Cate Blanchett aggiungerà la terza statuetta (dopo The Aviator e Blue Jasmine) con Carol? La domanda è lecita perché con l'interpretazione della scandalosa donna sposata che nell'America puritana anni '50 sfida il marito e le convenzioni per sedurre una giovane ragazza, l'attrice australiana fa centro ancora una volta. Il film, applaudito al festival di Cannes e in sala dal 5 gennaio con Lucky Red in 150 copie e 5 candidature ai Golden Globe, è diretto da Todd Haynes che si misura con un romanzo omosessuale ambientato nella New York di 65 anni fa, tratto da un romanzo di Patricia Highsmith rimasto nei cassetti per anni proprio per il tema scandaloso. Abiti fantastici, ricostruzione d'epoca, atmosfera e interpretazione dei protagonisti - accanto alla Blanchett recita Rooney Mara - fanno di Carol uno dei migliori film della stagione, perfetto per dribblare in sala l'invasione di Checco Zalone e delle commedie natalizie. Storia d'amore e soprattutto di seduzione, Carol affonda la storia in un tema, quello dell'omosessualità e del diritto all'amore gay, ancora non propriamente risolto in Occidente, anche se dalle riprese del film ad oggi persino in America le cose sono andate avanti con la sentenza della Corte Suprema che ammette in tutti gli Usa il matrimonio tra gay, avendo stabilito l'incostituzionalità del divieto alle nozze tra persone dello stesso sesso. Nonostante ciò l'omofobia resta un grave problema sociale. "Viviamo in un'epoca profondamente conservatrice - ha detto Cate Blanchett alla premiere di Cannes - e se pensiamo diversamente siamo molto stupidi. In alcuni posti del mondo, una settantina, l'omosessualità è persino ancora illegale". E Hollywood? "C'è un crescente coro sul sessismo ad Hollywood ed è importante parlarne. Penso sia caduto dall'agenda e penso che invece bisogna riprenderlo decisamente". Cate Blanchett a maggio era stata protagonista di un 'caso' che aveva fatto discutere poiché in un'intervista a Variety l'attrice, alla domanda se si trattasse della prima volta da lesbica, con un sorriso aveva risposto "In un film o nella vita reale?" e successivamente, così aveva riportato il magazine Usa, richiesta di altri dettagli se avesse avuto relazioni con donne in passato, aveva risposto "Sì, molte volte". A Cannes, seccata, aveva replicato "La mia vita vera non è di alcun interesse a nessun altro". Nel film, che ricrea fantasticamente un'atmosfera peccaminosa e mostra Carol-Cate fenomenale seduttrice della giovane Rooney Mara disposta a divorziare dal marito e sapendo di rischiare di perdere il figlio pur di seguire la sua passione, ci sono anche scene decisamente esplicite, una in particolare con le due donne che fanno l'amore in una stanza d'albergo. "Il lavoro di attrice è ricerca e questo in particolare era un romanzo e un tema potente che inoltre mi interessava proprio per il tema della privacy: si trattava di un personaggio che tenta di tenere i suoi gusti sessuali come un 'affare privato', il contrario di quello che accade oggi", ha sottolineato Blanchett. L'attrice australiana, lanciata da Elizabeth di Shekar Kapur nel '98, che ama alternare blockbuster come Il signore degli anelli o Cenerentola a film d'autore come Io sono qui dello stesso Haynes o l'ultimo Malick di Weightless, impegnata anche nel teatro a Sidney dove si dedica pure alla regia, potrebbe guadagnare con Carol altri premi e intanto riportare d'attualità il dibattito sulle storie d'amore gay al cinema a 10 anni esatti da Brokeback Mountain.

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