Grandi coppie, Cechov che parla in meridionale, il ritorno di Dario Fo e Peter Brook e anche qualche kolossal. E' la seconda parte di stagione pronta a tornare in teatro con un cartellone di debutti nuovi di zecca fino a giugno. Tra i titoli più attesi, 'Morte di Danton', testo scritto nel 1835 e in sole cinque settimane dall'allora ventunenne Geor Buchneur in fuga dalle autorità dell'Assia, che Mario Martone mette in scena con Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon (più altri 30 attori) al centro del duello tra Georges Jacques Danton e Maximilian Robespierre, prima compagni poi avversari nei tumulti della Rivoluzione francese, ma entrambi destinati alla ghigliottina (9 febbraio, Torino). Ma tra le sorprese della stagione c'è anche 'Battlefield' con cui Peter Brook, 30 anni dopo il monumentale 'Mahabharata' torna a tuffarsi nel poema epico indiano, testo fondamentale della religione induista. O Cechov secondo Pierfrancesco Favino che, dopo l'Arlecchino di 'Servo per due', rilegge a suo modo anche 'Le tre sorelle', portandole nel Sud Italia dei primi anni '50 ne 'La controra'. O ancora Filippo Timi che per Andrée Ruth Shammah diventa tutti i personaggi maschili di 'Casa di bambola' di Ibsen (20 gennaio, Saronno). Fino al kolossal da 8 spettacoli e altrettanti registi (da Proietti a Maccarinelli, Gregoretti) per raccontare 'I tre moschettieri' di Dumas (Torino, da febbraio a maggio). Senza contare che solo nei primi due mesi del nuovo anno, uno dopo l'altro, sfilano anche il ritorno di Dario Fo con la 'Storia proibita dell'America', ovvero l'infinita resistenza della tribù d'indiani Seminole (29 gennaio, Bologna); il 'Bugiardo' di Goldoni secondo Valerio Binasco e la Popular Shakespeare Company; l''Otello' diretto da Carlo Sciaccaluga con Filippo Dini-Moro in una Cipro fortemente mediorientale; il 'Vangelo - Opera contemporanea' di Pippo Delbono con il Teatro Nazionale di Zagabria (19 gennaio, Roma); e anche la doppia anima, da leader politico e attore comico, di 'Grillo contro Grillo'. Fino alla Medea da Euripide diretta da Gabriele Lavia con Federica Di Martino e Daniele Pecci, cui seguono anche quella di Valentina Banci e di Barbara De Rossi. Ancora donne, mattatrici, eroine, anime dannate, come Lucia Lavia nei panni di 'Madame Bovary' per Andrea Baracco. O le partigiane dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, portate in scena da Francesca Comencini con Carlotta Natoli e Lunetta Savino in 'Tante facce della memoria', spettacolo nato dalle registrazioni delle testimonianze dirette di quella tragica pagina della nostra Storia. Ma c'è anche Valeria Parrella che riscrive il mito di 'Euridice e Orfeo' con Isabella Ragonese, Michele Riondino e Federica Fracassi protagonisti. Due versioni de 'La signorina Giulia' di Strindberg, firmate da Walter Lemoli (7 gennaio, Parma) e dal cileno Christian Plana (13 gennaio, Napoli). Due anche le messe in scena del 'Gabbiano' di Cechov, diretto da Carmelo Rifici e dalla star tedesca Thomas Ostermeier; di 'Giorni felici' da Beckett, che torna in scena con Nicoletta Braschi, ma anche nella versione di Lluis Pascal; del 'Calderon' di Pierpaolo Pasolini, ora diretto da Francesco Saponaro, con Andrea Renzi e Anna Bonaiuto in video, ora da Federico Tiezzi. E se Mariano Rigillo torna a vestire i panni di 'Re Lear' per Giuseppe Di Pasquale, Valter Malosti dirige il suo primo Pirandello con 'Il berretto a sonagli', ma anche 'L'arialda', affresco di Giovanni Testori sulla periferia milanese negli anni del boom economico (19 gennaio, Torino). Ed è ancora Pirandello per 'I giganti della montagna' di Roberto Latini o per 'Questa sera si recita a soggetto' con Luigi Lo Cascio. Ma questa è anche la stagione delle coppie. Inattese, come Massimo Dapporto e Tullio Solenghi per la prima volta insieme, versione gay per 'Quei due' di Charles Dyer (5 gen, Sanremo); o Giulio Scarpati e Valeria Solarino nei panni che al cinema furono della Loren e Mastroianni in 'Una giornata particolare'. Le coppie di lavoro: Eros Pagni e Alessandro D'Alatri per 'China doll' di David Mamet; Gabriele Vacis e Marco Paolini nell''Amleto a Gerusalemme' con 8 giovani attori palestinesi; Stefano Benni e Giorgio Gallione per 'Il racconto della sirena'; Alessandro Baricco e Gabriele Vacis per 'Smith&Wesson' affidato a Natalino Baslasso e Fausto Russo Alesi; Angelo Longoni che trasforma il bel tenebroso Marco Bocci in 'Modigliani'. O le coppie di scena: Anna Galiena ed Enzo De Caro in 'Diamoci del tu' di Norm Forster; Amelia Monti e Paolo Calabresi in 'Nudi e crudi' di Alan Bennett. Si chiude in kolossal, con l''Opera da tre soldi', opera monster di Brecht e Weill, che Damiano Michieletto riporta in vita con Margherita Di Rauso, Peppe Servillo e l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, a fine stagione al Piccolo.
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