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Dall’intesa tra Corelli e Cilea
nasce il Politecnico dello Stretto

Dall’intesa tra Corelli e Cilea nasce il Politecnico dello Stretto

I Conservatori di Messina e Reggio Calabria fanno fronte comune, immaginando – nel rispetto, naturalmente, delle rispettive autonomie – una sorta di Politecnico musicale dello Stretto. Firmato, venerdì scorso a Palazzo S. Giorgio, a Reggio Calabria, un protocollo d’intesa (triennale ma con la possibilità di rinnovarlo) tra i due istituti musicali.

Due i punti fondamentali dell’accordo: uno concerne il versante didattico-formativo, visto che sono previste “forme di agevolazione per consentire a docenti e agli allievi – si legge nel documento – di ciascuna istituzione di partecipare alle attività didattiche, seminariali e di specializzazione organizzate dall’altra istituzione” (e di partecipare gratuitamente alle attività didattiche aggiuntive); l’altro, invece, la produzione, considerato che i due istituti si impegnano “a programmare congiuntamente attività di produzione artistica e di diffusione della cultura musicale nell’ambito del territorio dell’Area Metropolitana Integrata dello Stretto e anche al di fuori di essa” (immaginando, dunque, anche eventi da organizzare insieme, magari unendo le orchestre o altro).

Presenti, all’incontro i due sindaci Giuseppe Falcomatà e Renato Accorinti, il commissario dell’ex Provincia Regionale di Messina, Filippo Romano, i due presidenti dei Conservatori, Daniela De Blasio e Giuseppe Ministeri, e i due direttori degli istituti musicali, Barillà e Averna.

«Soltanto due mesi fa, con la mia collega presidente e amica Daniela De Blasio del Conservatorio di Reggio – spiega il presidente del “Corelli”, Ministeri – ci proponemmo di abbandonare la logica oltremodo sbagliata che troppo spesso ha visto le nostre Istituzioni non confrontarsi. La firma di questo protocollo - prosegue - segna una radicale inversione di tendenza, avviando formalmente un’era di collaborazione, come è assolutamente naturale che sia tra i due Conservatori dello Stretto, in una logica di Area metropolitana di cui troppo spesso si parla ma per la quale altrettanto spesso poco si fa. Noi con questo atto dimostriamo di crederci e di lavorare in quella prospettiva. Questa iniziativa è, poi, fondamentale in chiave Politecnici, ovvero quelle realtà consorziate del MIUR verso cui inevitabilmente ci dirigiamo da un punto di vista legislativo e per le quali è bene cominciare a lavorare, affinché – chiosa Ministeri – si riesca a “governare” il processo, esserne parte attiva, e non subire scelte calate dall’alto». (m.p.)

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