Uno show hip hop in piena regola, carico di energia: Bassi Maestro sbarca a Messina per un concerto di circa ottanta minuti che funge da trampolino di lancio per “Mia Maestà”, sua ultima fatica discografica. Il rapper milanese classe 1973 ha scelto lo Stretto e nello specifico il Retronouveau per l'unica data siciliana del suo tour che tocca il cuore della nazione ed esalta coloro che amano i suoni underground del rap.
Le ottime recensioni ricevute dalla critica di settore per il suo ennesimo lavoro musicale trovano piena giustificazione nell'attitudine che Bassi, al secolo Davide Bassi, poggia nelle sue rime esplosive e sempre fresche, apprezzate da chi è abituato a vivere la “scena” praticamente dalle origini. Per far ballare, cantare, divertire e perché no, riflettere il pubblico, l'artista lombardo pesca a piene mani dal suo ampio repertorio, svariando dai successi più recenti come “Metà rapper metà uomo” o “Non muovono il collo”, fino a giungere ai grandi classici che lo hanno reso di fatto un monumento della doppia acca all'italiana.
Qualche annetto addietro si interrogava su "Cosa resterà" della strada percorsa. La risposta è nella “Foto di gruppo” che ricorda come nella vita le persone, le cose, le idee possono cambiare, ma restano indelebili alcuni ricordi che ci portiamo appresso nella nella realtà. Da “Contro gli estimatori”, il primo prodotto ufficiale da studio datato 1996, tanto è mutato ma alcuni fedeli compagni di viaggio sono rimasti al suo fianco. Uno su tutti, quel Dj Zeta con cui nel 1995 fonda la “Sanobiz” e ancora oggi va in giro a suonare roba hardcore come fosse il primo giorno. Vitalità, amicizia, voglia di esserci ancora sono le caratteristiche chiave di questa unione che va oltre microfono e piatti. Perché sul palco lo spettacolo è tracciato da brani e basi ma anche dalla continua interlocuzione tra i due che si manifesta perfino in prove balistiche agli scratch.
In più di vent'anni di rap praticamente senza soste, Bassi ha avvicinato al suo talento varie fasce d'età, come testimoniato dalla presenza di ragazzini e old school sotto il palco, uniti dalla passione per una cultura, quella hip hop, di recente bistrattata da mc che guardano prima alla tasca che alla qualità. Bassi Maestro non lesina qualche stoccata ai protagonisti attuali che inquinano il suo mondo, a quelli privi di stili e carichi di protagonismo commerciale. Per uno che ha accarezzato in frangenti ed intervalli pure il grande pubblico ma restando tremendamente “vero”, trovarsi ancora a volare libero nel sottosuolo dell'hip hop nazionale è senza dubbio un grande orgoglio da convidere con altri big che senza tentennamenti definisce tali: da Nitro a Lord Bean e Fabri Fibra, poi Tormento con il quale ha fatto parte della realtà considerata “uno dei più grande contributi” al rap tricolore, l'Area Cronica. Proprio Yoshi, con suo fratello Esa, ha aperto il cartellone invernale hip hop del Retronoveau ad aprile, che sarà chiuso il 12 maggio dall'attesa performance del Colle der Fomento. Altro giro, stessa “Vita”.
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