
Dopo un anno di “pausa”, il Premio Strega numero 71 è ritornato nella sua casa originaria, il Ninfeo di Villa Giulia a Roma, dove si è svolta l’attesissima cerimonia finale, nel corso della quale la votazione è stata dominata dall'inizio dal vincitore Paolo Cognetti, che ha guidato da sempre la cinquina dei finalisti con il suo “Le otto montagne” (Einaudi), una storia d’amicizia e d’amore diventata un vero e proprio caso letterario, e che aveva già vinto il Premio Strega Giovani, che gli è stato consegnato ieri sera. Cognetti ha avuto 208 voti.
Al secondo posto (119 voti) Teresa Ciabatti, con “La più amata” (Mondadori), che invece era stata data per superfavorita fin dalla candidatura, ma da subito si era piazzata alle spalle di Cognetti. Terza in cinquina (87 voti), Wanda Marasco con “La compagnia delle anime finte” (Neri Pozza). Gli altri due finalisti erano Alberto Rollo con “Un’educazione milanese” (Manni), 79 voti, e Matteo Nucci con “E’ giusto obbedire alla notte” (Ponte alle Grazie), 52 voti.
«La media di scarto tra il primo e il secondo posto è di 50 voti» ha spiegato il direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi. E «l’astensionismo dei votanti - ha aggiunto - si aggira, all’anno scorso, intorno al 10%». Quasi assenti le polemiche che di solito accompagnano il premio, a parte quella legata alla prima collaborazione dello Strega con Toyota per l’iniziativa “Storie in movimento” con tappe in diverse città italiane in cui i finalisti sono stati filmati, a cui Matteo Nucci si è rifiutato di partecipare.
Tante le novità di questa edizione, tra cui l’allargamento della giuria, con l’ingresso di ben 200 studiosi e intellettuali italiani e stranieri, per un numero totale di 660 votanti. La cerimonia di premiazione, condotta da Eva Giovannini, nel corso della quale è stato ricordato lo scomparso Tullio De Mauro, è stata trasmessa da Rai3.
Scelti da 20 istituti italiani di Cultura all’estero, i 200 studiosi e intellettuali italiani e stranieri si sono aggiunti ai tradizionali 400 Amici della Domenica, ai 40 lettori forti selezionati dalle librerie indipendenti italiane associate all’ALI, e a nuovi 20 voti collettivi espressi da scuole, università e biblioteche. «Il senso di questa novità è di avere una giuria ampia e democratica come la definì, alla nascita del premio, Maria Bellonci. C’è sembrato giusto che il voto collettivo degli Istituti Italiani di Cultura diventasse individuale perché lo Strega deve essere uno dei premi più rappresentativi delle trasformazioni della società letteraria. I risultati della prima votazione, quella per la cinquina, hanno dimostrato che entra nei cinque chi raccoglie il voto di tutte queste categorie e nessuna da sola può determinare l’esito» ha spiegato il presidente della Fondazione Bellonci, Giovanni Solimine che è subentrato a Tullio De Mauro, morto lo scorso gennaio.
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