Grandi nomi della letteratura mondiale si sono fatti le ossa scrivendo racconti. Una lista di autori ricca e composita, fra cui figurano Charles Bukowski, Dorothy Parker, Ernst Hemingway, Anais Nïn e Woody Allen, che ebbero la fortuna di poter affinare la propria arte pubblicando i propri scritti su magazine e quotidiani. La tradizione delle short stories è legata ad autori come Sherwood Anderson sino a Stephen King e oltreoceano si tratta di un mercato florido e molto apprezzato dai lettori; in Italia, invece, dopo i fasti di Piero Chiara e Dino Buzzati, per decenni il pubblico non ha mostrato grande interesse per il genere – soprattutto a causa del fatto che si tendevano a pubblicare raccolte di novelle di celebri romanzieri senza ispirazione – ma ultimamente le cose stanno cambiando. In occasione delle letture estive, complice la fretta e la voglia di leggere qualcosa che ci faccia immediatamente precipitare dentro la narrazione senza dilungarsi in preamboli, Gazzetta del Sud vi propone una selezione di libri di racconti da portare con voi sotto l’ombrellone, in montagna o da leggere comodamente sul divano, sorseggiando una bevanda fresca, con il televisore spento e il cellulare in modalità silenziosa.
Iniziamo questo viaggio segnalando Un buon posto dove stare di Francesca Manfredi – emiliana, classe 1988 – che è stato premiato con il Campiello Opera Prima, edito da La Nave di Teseo. Si tratta di undici storie di ambientazione domestica, in cui il colpo di scena è sempre in agguato e si respira suspense, con una narrazione che attira il lettore dentro la storia sino al finale inatteso, giocando fra sospesi e cicatrici mai sopite.
In tema di emozioni citiamo anche la raccolta Delitti a luci rosse (Einaudi) curata da Fabiano Massimi: undici storie narrate dai maestri del genere noir – fra cui Ed McBain, Joe Lansdale, Joyce Carol Oates e Carlo Lucarelli – in cui tutta l’attenzione è centrata sul lato oscuro delle nostre passioni carnali, su ciò che può accadere quando perdiamo il controllo e cediamo ai nostri istinti, «perché non c’è nulla che scateni la pulsione omicida come l’oggetto del nostro desiderio».
Un segnale di rinnovato interesse per il mondo del racconto sono le antologie pubblicate con regolarità da Minimum Fax e Giovani leoni, curata da Angelo Ferracuti e Marco Filoni, è l’ultima arrivata: dieci scrittori italiani (fra cui Andrea Bajani e Igiaba Scego) hanno raccontato il futuro sulla soglia di una radicale trasformazione delle città e degli stili di vita, come fa l’autrice messinese Nadia Terranova, dando voce ad una anziana signora e alla sua legittima voglia di riscatto in terza età.
Complice l’ironia bruciante della sua scrittura, torna in libreria con una raccolta di dieci racconti anche Selvaggia Lucarelli – Dieci piccoli infami. Gli sciagurati incontri che ci rendono persone peggiori (Rizzoli) – in cui la giornalista e influencer si racconta, dedicando ciascuna storia ad un incontro fatale, ad una persona che, tradendone la fiducia, l’ha resa un po’ più cattiva. Sono persone comuni – un’amica del passato, un ex fissato con l’igiene – che lei non ha mai perdonato, narrando il tutto con la consueta prosa ricca di humour.
Restando in tema di toni surreali, un libro pieno di una aneddotica che potreste sfoggiare al prossimo pranzo in famiglia è La favolosa storia delle verdure di Évelyne Bloch-Dato (Add editore), un brillante viaggio dietro la storia delle verdure che oggi sono sulle nostre tavole, dai cardi ai carciofi, dai pomodori alle patate. Ma soprattutto segnaliamo un viaggio dell’autrice al mercato palermitano di Ballarò, ipnotizzata dalla magnificenza dei colori, stupita dall’assortimento e della varietà, completata dal vociare gaudente dei venditori, riecheggiando il piacere dei viaggi di Goethe ai giorni nostri.
Ma i racconti possono anche essere un perfetto mezzo per parlare di temi scottanti, come dimostrano due titoli ovvero L’agenda ritrovata. Sette racconti per Paolo Borsellino (Feltrinelli) e Cenere e ulivi (Rizzoli). Nel primo si parte dall’anniversario della strage di Via d’Amelio per permettere a sette autori – fra cui Alessandro Leogrande, Gioacchino Criaco, Evelina Santangelo e Diego De Silva – di raccontare a proprio modo l’eredità della lotta contro la mafia, riflettendo su come la stagione stragista ha mutato la nostra società. In “Cenere e ulivi”, invece, autori del calibro di Dave Eggers, Mario Vargas Llosa e Maylis de Kerangal raccontano cinquant’anni di occupazione a Gaza e in Cisgiordania, esistenze e punti di vista all’ombra del muro, al centro del conflitto israelo-palestinese.
Infine, chiudiamo in bellezza questa carrellata con due raccolte d’autore. La prima è I ragazzi che se ne andarono di casa in cerca della paura (Einaudi) che, aldilà del titolo inutilmente lungo, raccoglie nove storie inedite che segnano il ritorno di Mark Haddon (l’autore del bestseller “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”) in cui al centro di tutto c’è una grande capacità di cogliere le emozioni e i legami fra i personaggi, muovendosi a cavallo fra il mondo reale e l’onirico. Infine, Per te morirei di Francis Scott Fitzgerald (Rizzoli) in cui sono raccolti i suoi ultimi racconti inediti cui si aggiungono alcuni soggetti per il cinema. La prosa elegante di Fitzgerald e il suo talento puro brillano in queste storie che preferì non dare alle stampe non accettando alcun tipo di taglio o censura. Ci giungono quindi integre, come lui le aveva scritte e volute.