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Racconteranno la "Salvezza"

Racconteranno la "Salvezza"

Hanno raccontato tante cose, assieme. Sono andati nel cuore dei drammi del nostro tempo: le persecuzioni, le migrazioni, le mafie. Hanno portato in scena personaggi straordinari: da Peppino Impastato a Che Guevara. Ora Lelio Bonaccorso, 35 anni, disegnatore e fumettista messinese, e Marco Rizzo, 34 anni, sceneggiatore e giornalista ericino, sono a una sfida ancora più alta: raccontare “in presa diretta”, sullo scenario stesso delle vicende, mentre accadono. E che scenario: quello, doloroso e delicato, delle operazioni di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
La matita infaticabile di Lelio, la penna di Marco saranno per le prossime settimane al seguito della nave di soccorso Aquarius di “Sos Méditerranée”, in partnership con Medici Senza Frontiere: si dovevano imbarcare proprio ieri a Catania, ma il maltempo ha ritardato la partenza.
«Qui è così: non sai mai davvero cosa può accadere» sorride Lelio Bonaccorso, ansiosissimo di cominciare questo nuovo viaggio: per lui il fumetto è un veicolo potentissimo, uno strumento ad altissima risonanza che meglio di altri può non solo raccontare, ma coinvolgere davvero i lettori, e porli di fronte a questioni ineludibili, ma anche a esperienze di verifica di situazioni attorno a cui esistono troppe mistificazioni, con molta più forza che attraverso altre modalità. Il destinatario principale sono infatti i più giovani (e non a caso ha illustrato, sui testi di Marco Rizzo, “L’invasione degli scarafaggi. La mafia spiegata ai bambini” e “L’immigrazione spiegata ai bambini”, entrambi per BeccoGiallo: due delle opere più amate dai due autori).
«Questo reportage – racconta Lelio – è un’esperienza per noi importante per poter raccontare quel che accade a bordo durante queste operazioni: un’opera di vero e proprio graphic journalism. Un’occasione, anche grazie al grande sostegno di Feltrinelli, per poter parlare di un argomento che ci tocca moltissimo e a cui teniamo particolarmente».
Perché quello che loro vedranno e registreranno nelle prossime settimane diventerà un libro che uscirà tra aprile e maggio, il cui titolo esiste già (come esiste la bellissima copertina), perché racchiude il cuore della missione di Aquarius: “Salvezza”. E sarà uno dei titoli di punta della neonata collana Feltrinelli Comics diretta da Tito Faraci.
«Noi partiamo, ma non sappiamo esattamente quel che troveremo – dice ancora Lelio – : la situazione nel Mediterraneo è molto delicata e molto tesa, visti i rapporti con la guardia costiera libica. Non dimentichiamo la più recente strage in mare. Io sono orgoglioso, da messinese, di poter dare il mio contributo e di far valere il nome della mia città in un contesto internazionale così tanto importante».
Racconteranno la salvezza: di chi fugge per salvarsi la vita, di chi raccoglie i fuggitivi per salvare l’anima della nostra vecchia Europa e il senso di umanità. «Il fumetto è un mezzo che può arrivare, che trasmette con grande forza, che riesce a veicolare concetti complessi in un modo particolare, immediato».
E se pure il libro sarà la destinazione finale di quello che Lelio e Marco vedranno e sentiranno a bordo, ci sarà anche una sorta di “reportage in diretta”: «In questi giorni in cui saremo a bordo ci saranno periodici aggiornamenti sulla pagina Facebook di Sos Méditerranée: posteremo i miei disegni e i resoconti di Marco. Per “accompagnare” in qualche modo questo fumetto». E per allargare ancora le possibilità comunicative di quest’operazione coraggiosa e necessaria.
«Ci imbarchiamo perché vogliamo raccontare più fronti – aveva, dal canto suo, raccontato all’Ansa Marco Rizzo – . Il fronte degli operatori e quello dei migranti, ma anche un nostro punto di vista personale, intervenendo come figure della narrazione: non sappiamo quanto staremo a bordo o cosa vedremo, specie con una situazione in divenire per le conseguenze degli accordi con la Libia, del codice Minniti e alla luce delle tensioni dopo le recenti vittime in mare. La fruizione del fumetto è più attiva rispetto a un documentario o un servizio telegiornalistico, permette una partecipazione, e inoltre possiamo sfruttare la vicinanza dei bambini al medium».
Quindi arrivederci ai prossimi giorni, per questo particolarissimo reportage. Una “Salvezza” per tutti.

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