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Raccontare in presa diretta

Raccontare in presa diretta

Vibo Valentia

Direzione Calabria, obiettivo Paese. È la strada tracciata dal regista. Lui che insieme ai Cacciatori ha trascorso intere giornate, divenute mesi. Claudio Camarca, regista e autore, ha spiegato i perché di una serie tv che attraverso il documentario intende dare una nuova prospettiva alla televisione e all’informazione. Ha raccontato perché «raccontare i Cacciatori».

Un progetto nato nel marzo 2017, costruito tassello dopo tassello: «Ho voluto raccontarli, per raccontare ai miei figli e ai ragazzi, in un Paese depauperato, che esistono valori che ci rendono liberi». E ai giovani, ieri, è stato dato spazio nella sala del cinema Moderno di Vibo, dove i ragazzi del I circolo Don Bosco in silenzio hanno osservato «i carabinieri in azione». Ma Camarca ha parlato anche alla tanta gente onesta «che c’è qui, perché ci vuole coraggio a dire no, e la maggior parte della gente dice no qui in Calabria». Poi, il monito «allo Stato. L’antistato si combatte anche con il lavoro, la sanità, le strade, la cultura».

Un messaggio a guardare avanti e che «il servizio pubblico ha accolto subito sposando il progetto» come ha spiegato Andrea Fabiano, direttore di Rai2: «Non è un racconto tradizionale che si sviluppa attraverso la finzione, non si sviluppa negli studi televisivi, ma è un racconto sul campo che ha un’efficacia comunicativa più forte». E «raccontare la realtà – ha aggiunto – per noi è molto importante e dà forza al messaggio di legalità che vogliamo trasmettere». Nuove dimensioni che si proiettano «tra la cinematografia e il genere documentaristico, un racconto attraverso i protagonisti che restituiscono anche un aspetto umano». Un nuovo prodotto, come ha ribadito anche Stefano Rizzelli, capo struttura di Rai2, «che ha un piede nel passato e uno nel futuro». Ritrova linguaggi della tradizione per inserirli «in una modalità di racconto nuova, un esperimento importante che rappresenta una parte di informazione che non può essere staccata da quello che la Rai propone». Servizio pubblico che racconta il “bene” e lo antepone al male. Per dare speranza, così come sottolineato anche dal generale di Brigata Vincenzo Paticchio, comandante della Legione Carabinieri Calabria. Orgoglioso dei suoi uomini, l’ha sottolineato ringraziando «chi ha rappresentato il sacrificio quotidiano, la fatica, la silenziosa fatica dei miei uomini».

Progetto nel quale ha deciso di fare rete anche la Regione, ieri rappresentata dal suo presidente, Mario Oliverio, che ha ringraziato l’Arma per il lavoro quotidiano profuso per restituire la bellezza della Calabria ai calabresi. Così, anche per il presidente di Calabria Film commission Giuseppe Citrigno «la nostra mission è lo sviluppo della regione e questo è il segnale che vogliamo dare».

Un ultimo appunto lo facciamo noi, spettatori ammirati: un simile ed encomiabile sforzo creativo e produttivo avrebbe meritato la prima serata, proprio nello spirito del servizio pubblico. (s.m.)

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