«Noi insistiamo e chiediamo che sia rimosso questo bavaglio che impedisce di conoscere esperienze diverse, perché la Rai ha una sua funzione e pensiamo che rapidamente questa decisione debba essere rivista». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio in relazione alla sospensione della messa in onda della fiction Rai su Riace intervenendo ad un’iniziativa a Catanzaro con il sindaco del comune del reggino Domenico Lucano.
«La Rai - ha aggiunto Oliverio - è sostenuta dal pubblico e dalle tasse degli italiani. E’ stata prodotta una fiction per la quale sono state investite risorse, una fiction che abbiamo sostenuto. Direi che, per un pretesto, ne è stata sospesa la messa in onda perché, evidentemente, in questo momento le forze che remano contro l’accoglienza e fanno leva sulle paure praticando una cultura xenofoba hanno impedito che Riace potesse andare in onda. Perché, mandare in onda questa produzione, avrebbe consentito a milioni di persone di poter essere informate e di poter verificare direttamente il valore di Riace». Oliverio ha poi sottolineato come il modello Riace «sia stato in grado di rivitalizzare un borgo destinato a morire creando anche lavoro per gli stessi cittadini del paese che si sono perfettamente integrati con i migranti. Si tratta di una politica di accoglienza e di integrazione che rappresenta una vera e propria opportunità perché fa in modo che nessuno vada via dal borgo».
Nei giorni scorsi l’attore Beppe Fiorello, a proposito della messa in onda della fiction su Riace, "Tutto il mondo è paese" in cui interpreta il ruolo del protagonista aveva scritto: "Non è la prima volta che una mia #fiction viene bloccata, anni fa le #foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di #graziellacampagna, l’allora Min. della Giustizia si indignó, ora #Riace, bloccata perchè narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire".
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