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“Suggestioni dal set”, la cultura del Sud passa dalle immagini

Un continuo rimando tra la Terra e la sua storia, in un dibattito serrato che ha toccato le molte sfaccettatute della meridionalità, “Suggestioni dal set”, evento sullo spettacolo ideato e condotto dal giornalista Marco Bonardelli, si è confermato il format ideale per diffondere una cultura per immagini di casa nostra. Dopo sei edizioni a Messina, l’evento è approdato a Roma il 19 ottobre scorso in occasione della tredicesima Festa del Cinema, nella sede della libreria Ibs+Libraccio di Via Nazionale, portando la tematica “Narratori del Sud”.

Ospiti dell’incontro, i registi Pasquale Scimeca e Franceso Calogero e gli attori Antonio Catania, Maurizio Marchetti, ed Eleonora Belcamino. Molti gli artisti anche tra il pubblico. Direttore artistico della sede palermitana del Centro Sperimentale di Cinematografia, Pasquale Scimeca, narrando con passione il dietro le quinte dei suoi più recenti lavori, “Biagio” e “Balon”, ha messo in luce le potenzialità di cambiamento del messaggio cinematografico, nella misura in cui, narrando uomini e realtà lontani dagli schemi del consumismo fine a se stesso, riesce ad esaltare il valore del minimalismo, persino della povertà - condizione da diversa dall’indigenza – come mezzi per liberarsi dalle catene imposte ai rapporti tra gli uomini dalle “finte necessità”.

Partendo dal suo ultimo film “Seconda primavera”, girato in gran parte a Messina, il regista Francesco Calogero, messinese d’origine, ha definito la Sicilia “set naturale”, grazie alla specificità del territorio, rintaracciabile in quella “luminosità” particolare che esalta i colori della vegetazione così come degli ambienti, rendendoli riconoscibili anche oltreoceano; una luce unica che fa percepire attraverso l’immagine persino odori e tradizioni locali. Interessante la sua narrazione delle tecniche di regia utilizzate nel documentario “In the Name of Godfather”, dedicato ai luoghi in cui Coppola girò alcune scene de “Il Padrino”. Attore versatile, capace di destreggiarsi con grande disinvoltura tra ruoli impegnati e ruoli tipici della commedia all’italiana, Antonio Catania, ha commentato la sua partecipazione all’ultimo film di Roberto Andò “Una storia senza nome” ed ha parlato di un Sud dal passato illustre, set ideale per la sua capacità d’inglobare culture diverse che coesistono sul territorio e diversificano le varie parti dell’Isola, consentendo ai registi di lavorare su variabili naturali e su un puzzle di significati unico al mondo.

Un excursus nella carriera di Maurizio Marchetti, messinese, ha portato nel dibattito alcune specifiche problematicità della nostra Storia, quella toccata dal morbo della malavita organizzata. Delineando il personaggio di Don Calò, sindaco colluso con la mafia al tempo dello sbarco degli Americani in Sicilia, da lui interpretato nel film di Pif “In guerra per amore”, l’attore ha messo in luce la fondamentalità dell’ironia come strategia narrativa per mettere in risalto l’aspetto fumettistico di un personaggio e privarlo del potere negativo legato alle sempre possibili mitizzazioni.

Anche Eleonora Belcamino, giovane attrice catanzarese - tra gli interpreti dell’ultimo film di Luca Miniero “Sono tornato” e nel cast della nuova serie de “La dottoressa Giò” - si è soffermata sulla capacità del cinema e dei suoi interpreti nel veicolare specifici messaggi di denuncia sociale. La sua narrazione del Sud la vede interprete a teatro, in “Donne e mafia”, di un personaggio emblematico della nostra storia contemporanea, Maria Concetta Cacciola, morta suicida per essersi rifiutata di abbracciare il codice mafioso della sua famiglia d’origine. “Suggestioni dal set 7” è stato organizzato da Suggestioni Press di Marco Bonardelli e Ibs+Libraccio Roma.

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