Sarà l'argentina Lucrecia Martel a presiedere la giuria della 76esima Mostra del cinema di Venezia, che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre.
La regista ha debuttato col suo primo lungometraggio, 'La ciénaga', nel 2001, per poi realizzare 'La niña santa' nel 2004, 'La mujer sin cabeza' nel 2008 e 'Zama' nel 2017.
Guiderà altre otto personalità del cinema e della cultura di caratura internazionale, chiamati ad assegnare il Leone d'oro per il miglior film, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e femminile e gli altri premi ufficiali. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra, Alberto Barbera. "E' un onore, una responsabilità e un piacere far parte di questa celebrazione del cinema, dell'immenso desiderio dell'umanità di capire se stessa", la reazione di Lucrecia Martel, al cui lavoro sono state dedicate restrospettive in alcune tra le più prestigiose istituzioni culturali e artistiche mondiali, da
Harvard al Moma, il Lincoln Center, Cambridge e il Tate Museum di Londra. La sua ultima collaborazione è stata con Björk, con la direzione del suo concerto Cornucopia allo Shed. "Quattro lungometraggi e una manciata di corti, in poco meno di vent'anni, sono bastati a fare di Lucrecia Martel la più importante regista latino americana, e una delle maggiori al mondo - rimarca Barbera -. Nei suoi film, l'originalità della ricerca stilistica e il rigore della messa in scena sono al servizio di una visione del mondo esente da compromessi, dedita all'esplorazione dei misteri della sessualità femminile, delle dinamiche di gruppo e di classe. Le siamo grati per aver accettato con entusiasmo di mettere il suo sguardo esigente ma tutt'altro che privo di umanità al servizio dell'impegno che le viene richiesto".
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