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A sorpresa i talk politici vincono la sfida estiva

Klaus Davi

La politica in televisione si concilia poco con l'estate, sostengono alcuni sondaggi. La gente ha voglia di svago e di passare qualche ora piacevole con amici e famiglie, piuttosto che subirsi le risse verbali dei talk show politici. O almeno, questa sarebbe la consuetudine. Quest'anno, invece, sembra proprio che ciò non stia accadendo. Anzi. Si sta verificando un boom di ascolti per i talk dedicati all'attualità e alla politica, e la tendenza non sembra che cambierà nemmeno nei mesi di luglio e agosto.

Qualche esempio? Sicuramente sono degni di nota i risultati che sta portando a casa Rete4, con il restyling voluto da Mediaset che sta dando i suoi frutti: «Quarta Repubblica» viaggia ormai stabilmente su una media di più di un milione di telespettatori, così come «Stasera Italia» di Barbara Palombelli, Giuseppe Brindisi e Veronica Gentili. E che dire poi del ritorno di Paolo Del Debbio che, con il suo «Dritto e Rovescio», ha segnato nell'ultima puntata di giovedì scorso un vero e proprio exploit con più del 9% di share?

Ma questi dati particolarmente positivi, ovviamente, non riguardano solo l'inizio della stagione estiva di Rete4. Myrta Merlino, recentemente nominata ambasciatrice dell'Unicef, con il suo «L'Aria che tira» è ormai una certezza per La7. Pur andando in onda in una fascia oraria complicata come quella della mattina infrasettimanale, ha un pubblico molto affezionato che le ha garantito un grande seguito anche nelle tre puntate speciali trasmesse in prima serata a giugno.

Bene anche Corrado Formigli, che dopo aver concluso ottimamente la stagione di «Piazzapulita» è partito col piede giusto anche nelle puntate speciali di fine giugno. Ma l'elenco sarebbe davvero lungo; come non citare i vari «Agorà» di Serena Bortone, «Unomattina Estate» della coppia Valentina Bisti e Roberto Poletti, senza tener conto dei talk-show dei big in prima serata?

Sicuramente questa tendenza estiva è dovuta ad alcune motivazioni ben note al grande pubblico, come il dramma dell'immigrazione e in particolare il caso della Sea Watch 3 e dello scontro a distanza tra il «capitano» Matteo Salvini e la «capitana» Carola Rackete. Oppure il rischio di una crisi di governo, mai come in questo periodo appeso a un filo molto sottile. Ma, al di là di questi temi scottanti e attualissimi, un altro fattore che ha permesso ai talk di avere un maggior seguito anche in un periodo insolito come questo è il loro essere diventati più «pop» e al passo coi tempi, con un occhio di riguardo ai social network e al linguaggio dei più giovani.

Un esempio su tutti - ma in questo caso non si parla di una trasmissione televisiva bensì di un intero canale - è la Rainews24 del direttore Antonio Di Bella, network che da ormai svariati anni si è prefissato la missione di essere più moderno e più interessante per il target giovanile. Proprio di questi giorni alcuni record, come il 5% di share toccato la mattina di domenica scorsa - un risultato incredibile per una rete all-news - o il 3% sfiorato dall'approfondimento politico «Studio24».

Impossibile non menzionare, poi, la giornata di venerdì, momento in cui è coinciso un evento cruciale come l'abbattimento del Ponte Morandi di Genova: le polemiche del M5S sulle mancate inquadrature al leader Di Maio durante le dirette di Rainews24 hanno reso bene l'idea di come la rete di Di Bella abbia sempre più peso televisivo.

Ma hanno reso ancor di più l'idea di come, anche in estate, le polemiche politiche siano sempre un bel traino di pubblico per tutti i programmi del piccolo schermo.

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