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Quando ti tolgono la voce ma sei solo una donna: "Vox", l'angosciante distopia di Dalcher

Pensate un regime in cui le donne sono escluse da ogni spazio pubblico, non possono leggere né studiare, dipendono per qualsiasi decisione dagli uomini di casa e non hanno, letteralmente, voce in (alcun) capitolo: un “braccialetto elettronico” segna il limite delle parole che ciascuna può pronunciare ogni giorno: 100. Non una di più. Esistono eccome, nel nostro mondo, Paesi in cui le donne sono sottomesse e schiavizzate, e non hanno voce. E c'è chi vede a rischio tutte le conquiste che hanno migliorato la condizione femminile.

No, non fate l'errore di pensare che quelle conquiste siano definitive e indiscutibili: è l'errore che aveva fatto la dottoressa Jean McClellan, luminare nel campo della lotta all'afasia ma ora ridotta a casalinga di poche parole. 100 al giorno. Jean è la protagonista di “Vox”, angosciante distopia firmata da Christina Dalcher, linguista al suo primo romanzo.

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