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Il doodle di Google dedicato alla poetessa Sylvia Plath, ecco chi era

Il doodle di Google di domenica 27 ottobre è dedicato alla poetessa e scrittrice Sylvia Plath, nata 87 anni fa e morta suicida alla giovane età di 30 anni. La sua fu una fortuna "postuma", perché solo due sue raccolte di poesie e il suo unico romanzo (La campana di vetro) furono pubblicati mentre era in vita.

La giovane, alla quale fu diagnosticata una forma di depressione clinica, si suicidò dopo aver scoperto un tradimento del marito, il poeta inglese Ted Hughes. E questa morte così "drammatica" contribuì alla costruzione del suo mito. Nel 1982, infatti, vinse un premio Pulitzer postumo per Tutte le poesie, la raccolta che comprende la sua intera produzione poetica.

Nata in un distretto di Boston da genitori immigrati tedeschi, Sylvia Plath dimostrò un talento precoce pubblicando la sua prima poesia all'età di otto anni. La scrittrice, entrata nello Smith College con una borsa di studio nel 1950, fece il suo primo tentativo di suicidio nell'ultimo anno. In seguito descrisse la crisi che l'aveva colpita nell'estate e inverno 1953 nel romanzo semi-autobiografico.

Fu quindi ricoverata in un istituto psichiatrico, il McLean Hospital, dove le verrà diagnosticato il disturbo bipolare. Successivamente si laurea ottenendo una borsa di studio Fulbright per l'università di Cambridge, dove continuò a scrivere poesie, pubblicando a volte le sue opere sul giornale studentesco Varsity.

Al college conobbe Ted Hughes con il quale convolò a nozze il 16 giugno 1956. Quando Sylvia scoprì di essere incinta, la coppia fece ritorno in Gran Bretagna. Sylvia Plath e Ted Hughes vissero per un breve periodo a Londra ed in seguito si stabilirono a North Tawton.

Sylvia Plath pubblicò la prima raccolta di poesie, The Colossus, in Inghilterra, nel 1960. Nel febbraio 1961 abortì e il matrimonio cominciò a incrinarsi poco dopo la nascita del loro secondo figlio. La loro separazione traumatica fu dovuta alla relazione che Hughes aveva iniziato con Assia Wevill, moglie di un amico poeta.

Sylvia Plath ritornò a Londra con i figli, Frieda e Nicholas. Affittò un appartamento in una casa dove aveva abitato William Butler Yeats. Tra il 1962 e il 1963 scrisse La campana di vetro (The Bell Jar), pubblicato nel 1963 con lo pseudonimo di Victoria Lucas. Poco dopo Sylvia Plath si tolse la vita: sigillò porte e finestre ed inserì la testa nel forno a gas, non prima di aver scritto l'ultima poesia intitolata "Orlo" ed aver preparato pane e burro e due tazze di latte da lasciare sul comodino nella camera dei bambini.

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