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Al ministro per il Sud la proposta di poter fare un telegiornale Rai al Sud

Giuseppe Provenzano (Pd) - Ministero per il Sud

Questa settimana sfruttiamo questo prezioso spazio non per recensire un nuovo programma o per analizzare una trasmissione particolarmente meritevole, bensì per fare una proposta al Ministro del Sud Giuseppe Provenzano. Questo spunto deriva dal suo recente intervento in occasione del seminario «Metamorfosi. Le conseguenze del cambiamento», incontro tenutosi la settimana scorsa a Milano tra i protagonisti della politica, dell'economia e del giornalismo.

Nel corso del dibattito, infatti, il ministro ha suscitato parecchie reazioni avendo parlato di Milano in questi termini: «Tutti decantiamo Milano, non è la prima volta nella storia d'Italia che è un riferimento nazionale. A differenza di un tempo, però, oggi questa città attrae ma non restituisce quasi più nulla di quello che attrae. […] Non restituisce quasi niente all'Italia». Inevitabile il consueto polverone mediatico sullo «scontro» tra Nord e Sud.

Non finisce qua. Pochi giorni fa, durante una puntata del programma di Sigfrido Ranucci, «Report», è emerso palesemente come ai comuni del Mezzogiorno sarebbero arrivati decine e decine di milioni in più - se non centinaia - se fosse stata realmente applicata la legge Calderoli sul federalismo fiscale. Secondo il dossier di «Report», le città maggiormente penalizzate dalla mala gestione del fondo di solidarietà sono quasi tutte del Meridione, come Reggio Calabria, Crotone, Catanzaro o Bari. Ma, al di là delle inchieste televisive e delle polemiche mediatiche, veniamo ai dati. La disuguaglianza tra le due metà dell'Italia è certificata dall'ultimo rapporto Svimez, l'associazione che studia le condizioni economiche del Mezzogiorno e ne promuove lo sviluppo. La fotografia che ne esce è piuttosto avvilente: il Sud si sta allontanando ancora di più dal Centro-Nord sotto il punto di vista occupazionale, e nel 2019 è entrato in recessione. Inoltre, il reddito di cittadinanza ha avuto un impatto pressoché nullo in ambito lavorativo.

Per questo rivolgiamo la nostra proposta al ministro Provenzano, una proposta che tiene in considerazione il lavoro ma anche l'aspetto mediatico: la realizzazione di un primario telegiornale della Rai in una grande città meridionale. Non importa che si tratti di Bari, Reggio Calabria, Cagliari o Palermo, l'importante è che sia simbolicamente realizzato in una città di questa terra tanto bistrattata. D'altronde le strutture della televisione di Stato ci sono già. Potrebbe essere affidato alla TGR, che con le sue sedi presenti in ogni regione ha già una particolare attenzione alle istanze del territorio.

Con questa proposta l'intenzione non è affermare che la Rai ignori il Sud, anzi. Spazi televisivi di primo piano che dedicano molta attenzione alla situazione del Meridione - comprese le tante eccellenze - ci sono già; in primis il TG3 di Giuseppina Paterniti, particolarmente attenta al tema della legalità e delle disuguaglianze, ma anche il TG2 di Gennaro Sangiuliano, molto vigile sui temi della PMI, della sicurezza e dello sviluppo. Ma un telegiornale a carattere nazionale con sede nel Mezzogiorno sarebbe una novità assoluta che darebbe un ottimo esempio di unità nazionale. Perché vanno bene le polemiche, ma quello che serve davvero per cambiare il divario tra Nord e Sud sono delle proposte costruttive, anche con valenza simbolica.

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