«La ‘ndrangheta non si sceglie, si eredita». Affonda le sue radici in questa agghiacciante realtà l’orientamento giudiziario “Liberi di scegliere” avviato nel 2012 da un coraggioso magistrato deciso a sottrarre tanti giovanissimi a un destino imposto per tradizione familiare.
Il metodo consiste nel garantire ai minori appartenenti alle famiglie mafiose un futuro diverso attraverso l’adozione di provvedimenti di limitazione, talvolta anche di decadenza, della responsabilità genitoriale e puntando sulla formazione, l’educazione e l’inserimento in altri contesti.
All’operato del giudice Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, è ispirato il film “Liberi di scegliere” diretto da Giacomo Campiotti e andato in onda a gennaio su Rai Uno. La storia è quella di Domenico, rampollo di una famiglia della ‘ndrangheta, che rinasce grazie all’impegno del giudice Marco Lo Bianco, interpretato da Alessandro Preziosi.
La fiction è stata proiettata mercoledì al Palacultura di Messina nel corso della terza giornata del Ciak Scuola Film Fest, il concorso nazionale per la cinematografia scolastica realizzato nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema per la a Scuola” promosso e sostenuto dai ministeri per i Beni e le attività culturali e dell’Istruzione.
Dopo la proiezione, la masterclass, condotta dal giornalista Marco Bonardelli, che ha avuto come protagonisti Campiotti e Di Bella.
«Il film, un progetto del produttore Angelo Barbagallo e della scrittrice e sceneggiatrice Monica Zapelli, tratta di tematiche a me particolarmente care, la legalità e l’adolescenza – ha spiegato il regista –. La cattiveria fa male anche a chi la commette, quindi era importante per noi far emergere tutto il dolore e il tentativo di salvare queste persone, figlie della loro storia».
«Il regista – ha aggiunto il magistrato – è riuscito a riprodurre le passioni estreme della Calabria, a rappresentare la prigione culturale che queste famiglie costruiscono attorno ai figli. E Alessandro Preziosi ha interpretato in modo intenso il ruolo del giudice minorile. Il film continua adesso a vivere nelle scuole come strumento di educazione alla legalità».
Diverse le scene girate a Messina: «È una città molto cinematografica e avvolgente – ha sottolineato Campiotti –. Mi ha colpito in particolare la zona falcata. Forse mancano le risorse perché lì potrebbe essere realizzato qualcosa di davvero bello».
E “Liberi di scegliere” è anche il titolo del libro che Roberto Di Bella ha scritto con Monica Zapelli, «un modo, ora che il mio incarico a Reggio Calabria volge al termine, per chiudere il cerchio, raccontare cosa è accaduto. Dopo i primi provvedimenti abbiamo ricevuto critiche ma siamo andati avanti con l’obiettivo di tutelare i ragazzi. È un percorso ormai collaudato e blindato, sicuramente – auspica – si lavorerà nel segno della continuità».
All’incontro sono intervenuti anche l’assistente sociale Maria Baronello e lo psicologo Enrico Interdonato (interpretati nel film da Federica De Cola e Corrado Fortuna), il piccolo attore Samuele Carrino e Sergio Bonomo, presidente del “Ciak Scuola Film Fest”.
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