Il Commissario Montalbano approda al cinema. Dopo anni di successi televisivi, la saga nata dalla penna di Andrea Camilleri avrà anche un passaggio sul grande schermo: il 24, 25 e 26 febbraio 2020. L’incasso delle sale, ha spiegato il produttore Carlo Degli Esposti, andrà al 50% all’ospedale Spallanzani di Roma e il resto alla onlus Ape, l’associazione pazienti ematologici del Sant'Andrea. Il debutto cinematografico di Montalbano avverrà con la proiezione, in anteprima assoluta di «Salvo amato, Livia mia». Il tema principale di questa puntata sarà l’amore tra il nostro Salvo Montalbano e la sua compagna Livia, ma ci sarà ovviamente anche spazio per le indagini. Infatti, dopo l’omicidio di Agata, un’amica di Livia, il commissario cercherà di scovare il colpevole. Il titolo del secondo episodio è invece «La rete di protezione», tratto dall’omonimo romanzo di Camilleri. In questa puntata l’ingegner Sabatelli fa vedere dei video girati da suo padre, ormai scomparso, a Montalbano. Questi strani video mostrano sempre la stessa cosa, ovvero un muro. Il commissario capisce che dietro queste inquadrature fisse di una parete si celano dei significati nascosti e inquietanti. «La rete di protezione», a differenza di «Salvo amato, Livia mia», sarà visibile solamente in televisione e naturalmente in streaming (o in replica) sulla piattaforma Raiplay. L’incasso delle sale, ha spiegato il produttore Carlo Degli Esposti, andrà al 50% all’ospedale Spallanzani di Roma e il resto alla onlus Ape, l’associazione pazienti ematologici del Sant'Andrea. Dopo la scomparsa di Alberto Sironi, Luca Zingaretti ha preso in mano anche la regia del film tv dedicato alle avventure del Commissario di Vigata. «Dirigere questi episodi di Montalbano è stata per me un’esperienza bella ma altrettanto dolorosa. Ho cercato di mantenere lo spirito che ha guidato tutti noi in questi vent'anni; di mio c'è la melanconica dolcezza», ha dichiarato l’attore romano. Dopo 21 anni, Montalbano continua ad essere amatissimo dal pubblico e a registrare numeri da capogiro. Sarà lo stesso per il cinema?