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Cara Meghan, guarda tutto con grande attenzione e impara...

Non siamo monarchici e men che meno ci sentiamo sudditi, a dire la verità il popolo inglese non rientra neanche nella nostra top ten dei preferiti, ma il discorso di Sua Maestà la Regina Elisabetta, di persona personalmente (come Catarella), non ce lo potevamo perdere, pur immaginando che, certamente, non avrebbe parlato del fatto che anche lei aveva un malato a casa, suo figlio Carlo, eterno erede che la Corona l’ha vista solo tramite virus.

Un discorso, quello di domenica sera, forse dettato dal contingente ricovero in ospedale di Boris Johnson, attuale premier, fatto questo che imponeva la necessità di far sentire agli inglesi di non essere stati abbandonati, ma certo è solo la quarta volta che la Regina sente l’esigenza di comunicare con i suoi sudditi al di là delle consuete apparizioni di fine anno e del discorso istituzionale per il suo giubileo. In oltre 60 anni di regno, infatti, Elisabetta II si era precedentemente rivolta al suo popolo con un messaggio straordinario solo in tre occasioni: la guerra del Golfo, la morte di sua madre e la scomparsa di Lady D e sappiamo da The Queen, il film di Stephen Frears, quanto questo discorso sia stato, in realtà, sollecitato dall’allora neo primo ministro laburista Tony Blair.

E poiché le nostre giornate televisive sono ormai scandite da Messe del Papa, bollettini della protezione civile, conferenze stampa a sorpresa del Presidente del Consiglio dei Ministri e messaggi alla Nazione di Mattarella, l’intervento di Sua Maestà, per l’eccezionalità e la portata della situazione mondiale, ci è sembrato imperdibile, e si è rivelato un gioiello di comunicazione.

Sobriamente vestita di verde, colore scelto ovviamente non a caso, con i suoi tre fili di perle e una spilla di brillanti con pietra anche verde (che alla borsa attuale varrebbero l’equivalente di un miliardo di mascherine e 2500 respiratori), Elisabetta II, perfettamente pettinata nella sua cofana candida, era in una delle stanze probabilmente più spoglie di Windsor e solo un vaso di roselline rosse occhieggiava da un tavolo. Un necessario low profile, che rafforzava l’immagine reale e amplificava il significato della sua apparizione, in un contesto così particolare. Poi, ovviamente, i contenuti del breve discorso erano immaginabili: il ringraziamento a quanti stanno a casa, al personale sanitario e a coloro che assicurano i servizi in questo momento, il richiamo alla condivisione, l’incitamento alla pazienza, l’esaltazione delle caratteristiche del popolo britannico, come risolutezza e disciplina, termine che crediamo, anche questo non sia stato casualmente usato. Che dire? Meghan, impara.

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