È morto Ezio Bosso. Il direttore di orchestra torinese di 48 anni che dal 2011 conviveva con una malattia neurodegenerativa.
Nel 2011, aveva subito un intervento per l'asportazione di una neoplasia ed era stato anche colpito da una sindrome autoimmune. Ed è stato proprio il cancro ad ucciderlo.
Le patologie non gli avevano inizialmente impedito di continuare a suonare, comporre e dirigere. Ma il peggioramento della malattia neurodegenerativa, verificatasi in quello stesso anno ed all'inizio erroneamente indicata dai media come SLA, l'aveva costretto nel settembre del 2019 a fermarsi, visto che i suoi problemi di salute avevano compromesso l'uso delle mani.
Dalla primavera del 2017 Bosso era testimone e ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del Maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra.
La sua musica è stata commissionata e utilizzata da importanti istituzioni operistiche, come la Wiener Staatsoper, la Royal Opera House, il New York City Ballet, il Teatro Bolshoij di Mosca.
Bosso è stato ricordato anche dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini: «Un uomo profondo e generoso, un artista esplosivo capace di trasmettere la gioia di suonare e la passione per la musica. Sono molto addolorato per la scomparsa di Ezio Bosso - si legge - è un triste giorno per la cultura italiana che perde un grande interprete e compositore, un uomo straordinario che ha fatto della sua vita un messaggio di speranza e di forza».
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