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Fase 2, Franceschini: "Anche i musei dal 18 maggio possono riaprire"

Dario Franceschini

"Stiamo lavorando in queste ore sul decreto che tendenzialmente dirà che dal 18 maggio possono riaprire i musei, poi la scelta della riapertura oltre che dai singoli passa anche attraverso le decisioni regionali». E’ quanto ha spiegato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso di Milano-Italia, Scriviamo Un Nuovo Futuro, evento web del Partito democratico milanese, da cui uscirà un documento con le idee sulla ripartenza post emergenza Covid.

Franceschini ha così risposto all’assessore milanese alla Cultura, Filippo Del Corno, che ha definito «surreale» la situazione per cui «il Governo dice che il 18 maggio possono riaprire musei e biblioteche, mentre il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in una intervista accomuna palestre e musei e dice che resteranno chiusi ancora per molte settimane, nel frattempo Milano aveva già varato un piano per la riapertura dei luoghi culturali a partire dal 19 maggio» e si trova quindi bloccata. Franceschini ha allora riflettuto: «E' evidente che la differenziazione dal punto di vista epidemiologico delle diverse regioni deve lasciare un margine di autonomia», ma le misure che saranno contenute nel decreto in uscita dal Consiglio dei Ministri e nel successivo Dpcm «contengono tutte le prescrizioni necessarie per riaprire i musei in sicurezza».

L’estate 2020, nella fase 2 post emergenza coronavirus, sarà quella in cui «esploderanno i cammini, i borghi, la natura, la montagna». Ne è convinto Franceschini. Poichè le norme anti-Covid limiteranno «il turismo intereuropeo e internazionale, molti italiani non potranno fare le vacanze in giro per il mondo, e potranno riscoprire l’Italia». Per questo nel decreto per la ripartenza è stato previsto «un bonus vacanze di 500 euro per le famiglie con reddito fino a 40 mila euro, che andrà speso in strutture ricettive in Italia, come credito di imposta; le strutture potranno a loro volta scaricarlo il mese successivo o cederlo ai fornitori».

Si tratta di un pacchetto da 2 miliardi e 300 milioni da spendere in alberghi entro il 31 dicembre, che «porteranno liquidità al settore, aiutando le famiglie a reddito medio basso ad andare in vacanza all’interno dei confini nazionali». Si dovrà poi scongiurare il «rischio che gli alberghi vengano acquistati con soldi poco trasparenti o da altri Paesi, mentre sono strutture che saranno in grado, passata la crisi, di produrre ancora reddito». In questo senso - ha ricordato il ministro - sono stati stanziati «300 milioni per aiutare i privati a investire».

Franceschini ha poi parlato delle risorse stanziate per il mondo della cultura, strettamente legato al turismo, come gli 800-900 milioni del Fondo unico per lo spettacolo, per aiutare teatri, cinema e altri produttori di cultura. «L'obiettivo», ha ribadito il ministro, «è che non ci sia nessun lavoratore che in questa fase venga lasciato senza sostegno da parte del pubblico».

 

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