“Liberi di scegliere”, il progetto di riscatto giovanile ideato dal presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, “raddoppia” la sua presenza cinematografica. Dopo il film omonimo andato in onda su Rai Uno, con Alessandro Preziosi nel ruolo del giudice reggino che tende una mano ai figli di famiglie di 'ndrangheta, il documentario “Parola d'onore” della regista reggina Sophia Luvarà porta nel cuore del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, dove il film è interamente girato.
Anticipa il presidente Di Bella: «Sono stati due anni intensi di lavoro “tradotti” in una rappresentazione nuda e cruda, senza infingimenti, stando a contatto con ragazzi che hanno espiato la pena ed altri che continuano ad essere messi alla prova. Il film, già venduto in Francia, ripropone quello che avviene nel processo; la vita, le contraddizioni, i desideri e le sofferenze di giovani costretti in regime di restrizione di libertà. È un ulteriore motivo di soddisfazione questa ribalta cinematografica - ammette Di Bella - e questa curiosità intorno ad un lavoro che è stato selezionato in concorso da “Biografilm Festival -International Celebration of Lives”, guadagnandosi così un palcoscenico di tutto rispetto».
Dunque, un ulteriore ed importante contributo nella grande battaglia culturale che occorre fare, riformando le coscienze. «Proprio così - dice Di Bella - . Si è visto l'impatto che ha avuto il film prodotto dalla Rai e come oggi sia diventato un emblema per tanti giovani Domenico, il giovane protagonista che compie la scelta finale di libertà, rompendo legami e regole familiari fino a quel momento intoccabili. Ma il processo di riscatto riguarda anche tante madri che cercano un futuro diverso per i loro figli e si rivolgono a noi per aiutarle in questo percorso di risalita e di affrancamento».
D'altra parte, è anche questo il lavoro che state portando nelle scuole, in grande sinergia anche con l'associazionismo, ed in particolare con la Biesse.
«L'obiettivo comune è stimolare momenti di riflessione e di costruzione di una società più libera e solidale. In questo contesto “Parola d'onore”, che si lega al programma “Liberi di Scegliere”, rafforza l'importanza dell'alternativa di vita che si offre a ragazzi destinati a rimpiazzare i loro padri e i loro zii all'interno dei ranghi della feroce società criminale. Sono giovani - sottolinea Di Bella - che, malgrado si siano ritrovati a vivere in contesti difficili, oggi, sempre più numerosi, riescono a liberarsi dal peso della 'ndrangheta nell'unico modo possibile, ovvero diventando essi stessi protagonisti di una nuova presa di coscienza e di responsabilità».
L'articolo nell'edizione di oggi della Gazzetta del Sud
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