Non c'è accordo sull'apertura dei musei nei festivi in Sicilia e si va verso la chiusura dei siti culturali. Dalla riunione di ieri al dipartimento regionale dei Beni culturali è arrivata una fumata nera in merito alla possibilità di trovare un accordo per derogare al limite annuo di un terzo dei festivi durante i quali i regionali possono lavorare, limite previsto dal contratto. Il Sadirs, per voce di Peppino Salerno e Pippo di Paola, ricorda che «sono ancora fermi i pagamenti delle indennità delle 2019, spettanze dovute per i sacrifici fatti, e non si può chiedere continuamente ai lavoratori uno sforzo senza alcuna retribuzione». In tutto sono circa 700 i lavoratori in attesa di indennità che in media si aggirano tra 3 e 4 mila euro.
«Peggio ancora - dice il Sadirs -, non solo questi lavoratori hanno garantito l'apertura dei musei la domenica e i festivi lo scorso anno, senza ricevere un euro di indennità aggiuntiva, ma sono pure accusati di essere fannulloni. Questo è il risultato di una politica fallimentare dell'assessorato e del governo nonostante la disponibilità e la buona volontà del personale, che ha sempre lavorato con coscienza e nell'interesse della pubblica amministrazione. Evidentemente tutto questo non è stato compreso». Il Sadirs quindi ribadisce che «fino a quando non si avranno notizie certe, non firmeremo nessun nuovo accordo». Intanto da sabato 25 luglio e fino al 25 ottobre la “Villa Romana del Casale” di Piazza Armerina resterà aperta anche durante le ore serali.
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