Settanta. Un numero importante, ma non abbastanza per raccontare le molteplici sfumature di un talento musicale che negli anni ha regalato al mondo emozioni vere, parlando anche della concretezza del vivere, nonostante le mises eccentriche dei primi anni di palcoscenico o, anche, grazie a quelle. Parliamo di Renato Zero, che il 30 settembre prossimo spegnerà settanta candeline e festeggerà l’importante traguardo con un’operazione discografica unica, “Zerosettanta -Volume 3” (Tattica), primo disco della collana di inediti che uscirà il giorno del suo compleanno, seguito il 30 ottobre dal Volume 2 e il 30 novembre dal Volume 1. Una trilogia fortemente caratterizzata, come ha anticipato l’artista romano ieri via Zoom durante la conferenza stampa di presentazione. «Nel disco c’è un’assoluta sincerità nei contenuti e nei concetti – ha detto - ma anche una fretta tangibile, dovuta all’orizzonte che si restringe, perché i 70 hanno un peso specifico nella vita di una persona. In questo volume c’è l’influenza degli amici inglesi che vi hanno collaborato (Phil Palmer e Alan Clark) e delle loro sonorità, di cui ho sicuramente abusato per potare a casa una playlist che non fosse difficile distribuire nei tre dischi. Nel primo ho dato infatti la precedenza a questo tipo di impatto più musicale, nel secondo c’è una maggiore attenzione al rapporto con il pubblico e nel terzo si parla d’amore, sentimento che dovrebbe essere distribuito equamente e senza falsi pudori, soprattutto senza arrogarsi il merito di esserne gli unici elargitori». Nel “Volume 3” Zero infatti tocca le corde profonde dell’anima parlando de “Gli ultimi” del brano omonimo, e affrontando tematiche intimiste come l’esigenza di riscoprire i sentimenti (“Più amore”), la spiritualità (“E’ l’età”), l’equilibrio interiore (“Innamorato di me”), l’ambiente nella ballata dallo stile folk irlandese “Chiedi scusa”, divagazione sonora assieme al gospel di “Sognando Sognando”. Nel singolo di lancio “L’Angelo Ferito” l’artista parla in modo specifico della società al tempo della pandemia, argomento che sembra affiorare anche in “Stai giù”, invito a non piegarsi alle dinamiche negative della vita. «È scattato un allarme che ci ha coinvolto tutti, su cui ci sentiamo in qualche modo invitati a prendere delle posizioni – ci ha detto Zero - ma anche a modificare, spesso sostanzialmente, abitudini e quotidianità. Noi artisti, ad esempio, abbiamo dovuto fare i conti con l’impossibilità di esibirci e con la paura di pubblicare un disco per timore che non ci fossero le condizioni perché venisse acquistato. Ma, nel considerare le negatività della pandemia, è prioritario tener conto della fortuna di essere ancora qui, e dell’opportunità che abbiamo avuto per guardarci dentro, facendo i conti con noi stessi, con l’onestà di servire il pubblico e tener conto delle condizioni delle maestranze». I ricavati dell’album saranno infatti devoluti al gruppo di Agorà, formato da fonici, tecnici e professionisti che collaborano da sempre con lui. Traccia apripista del disco è “Il linguaggio della terra”, scritta dall’artista ragusano Lorenzo Vizzini, autore per Arisa, Anna Tatangelo e Giovanni Caccamo: «È un ragazzo speciale – ha precisato Zero - perché ha 27 anni sulla patente ma 68 nei fatti. E lo dico in senso positivo, in quanto possiede la facoltà rara di entrare nel linguaggio e nei significati profondi a colorare il pensiero in maniera credibile e onesta. È un puro, e questo mio attaccamento nei suoi confronti si riscontrerà negli altri due volumi, ove Lorenzo è presente con altri brani». Il disco vanta anche altri collaboratori di prestigio, come la cantante napoletana Silvia Aprile ai cori, Vincenzo Incenzo ai testi e il maestro Adriano Pennino, che in “Il linguaggio della terra” e “Seduto sulla luna” dirige l’Orchestra Italiana del Cinema, nella registrazione presso l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”di Roma. I festeggiamenti per i settant’anni di Renato Zero inizieranno il giorno prima dell’uscita dell’album, il 29 settembre, su Canale 5, con la trasmissione dei concerti milanesi di “Zero il Folle”, con ospiti del calibro di Giancarlo Giannini, Alessandro Haber, Monica Guerritore, Gabriele Lavia, Giuliana Lojodice e Vittorio Grigolo.