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Piero Angela, una carriera di cultura in tv: "Mai perso il piacere della scoperta"

Piero Angela

«Se mi guardo indietro, posso dire che ho fatto tutto quello che c'era da fare. Mi riconosco un unico merito: non ho mai perso i treni. Ogni volta che c'era una sfida, stimolato dalla curiosità mi sono messo a studiare, anche di notte, per cercare di capire. La più bella soddisfazione? Il piacere della scoperta». Alle spalle decine di trasmissioni tv e 38 libri, Piero Angela, 92 anni il prossimo 22 dicembre, non ha perso il gusto di imparare, raccontare, incuriosire e far crescere generazioni di spettatori. Nella sua lunghissima carriera si è divertito a 'surfare' tra i globuli rossi ingranditi in 3D, guidare il pubblico tra i segreti del cosmo, perfino apparire sotto forma di ologramma a un dibattito all’ultima edizione del Tempo delle donne.

E ora ha scelto il rapporto tra scienza e storia come filo conduttore per inaugurare la nuova stagione di «Domenica Con», il programma firmato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana, in onda da domenica 4 ottobre su Rai Storia. Al patriarca della divulgazione, il compito di scegliere - con il contributo delle Teche Rai - il palinsesto della rete, dalle 14.00 alle 24.00, presentandolo e commentandolo. «Apprezzo molto il lavoro di Rai Storia: se raccontata bene, la storia è piena di spunti e di insegnamenti», sottolinea Piero Angela. «Abbiamo centrato il discorso sulla scienza, che del resto alla storia è strettamente correlata: l’una cambia l’altra, continuamente».

Il palinsesto si apre alle 14.00 con il viaggio di «a.C.d.C.» nel mondo degli alchimisti francesi, in compagnia del professor Alessandro Barbero, poi a seguire sono protagonisti quattro inventori e scienziati italiani: Leonardo Da Vinci e Galileo Ferraris raccontati da due documentari; e Antonio Meucci e Guglielmo Marconi che rivivono in due sceneggiati Rai firmati Sandro Bolchi.

«Leonardo era il genio che tutti conosciamo - spiega Angela - ma le sue invenzioni erano irrealizzabili, perché mancava l’energia, anch’essa un’invenzione umana. Meucci e Marconi, poi, sono stati due pionieri, due grandi italiani, dalle storie simili eppure diverse: il primo è stato un inventore sfortunato, il secondo un imprenditore fortunato».

Gli aneddoti si sprecano: «Meucci lavorava al teatro della Pergola di Firenze e aveva inventato una sorta di telefono, fatto con un tubo, che permetteva di comunicare tra coloro che erano dietro le quinte e gli operai che manovravano le scenografie. Quel tubo c'è ancora. E nella sua casetta di Staten Island, a poca distanza da Manhattan, si trovano anche cimeli di Garibaldi, che fu suo ospite. Insieme producevano candele tricolore per raccogliere soldi per la causa dell’indipendenza».

Tra le scelte di Piero Angela, «Il senso della bellezza» di Valerio Jalongo (alle 20.05) che racconta la vita al Cern di Ginevra, dopo la scoperta del «Bosone di Higgs"; in prima serata il film «Policarpo, ufficiale di scrittura» di Mario Soldati del 1959, in cui Rascel è uno scrivano addetto alla calligrafia dei documenti pubblici che deve vedersela con la macchina per scrivere; alle 22.50, il documentario «Otto ore a Waterloo» realizzato dallo stesso Angela nel 1965 a 150 anni dalla battaglia, con due testimonianze incredibili: quella di Ian Cronbron che aveva conosciuto personalmente un soldato di Waterloo, e quella di Paul Brassin che ricordava i racconti del nonno sulla battaglia.

Dal 6 ottobre sarà poi disponibile su RaiPlay la nuova stagione di Superquark+: gli argomenti spazieranno dai capelli ai cibi del futuro, dalle nuove frontiere del Dna alla vita sulla Luna, ma anche all’aria verticale e all’Universo sconosciuto. «Abbiamo realizzato altre dieci puntate di 15 minuti, sui temi più diversi, come un’enciclopedia a portata di click», conclude l’enciclopedia vivente Piero Angela.

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