È morto a 65 anni il chitarrista Eddie Van Halen, leggenda del rock che insieme al fratello Alex nel 1972 aveva fondato i Van Halen. Il decesso è avvenuto al al St. John's Hospital di Santa Monica, in California, dopo una lunga battaglia contro un tumore alla gola.
Le condizioni di Eddie si erano aggravate nelle ultime 72 ore dopo che il tumore si era esteso al cervello e altri organi. «Non riesco a credere di doverlo scrivere, ma mio padre Edward Lodewijk Van Halen, ha perso la sua lunga e difficile battaglia contro il cancro questa mattina», ha scritto nel suo post il figlio Wolfgang.
«È stato il miglior padre che potessi chiedere. Ogni momento che ho condiviso con lui, su e giù dal palco, è stato un dono. Ho il cuore spezzato e non credo mi riprenderò mai del tutto da questa perdita». Con Eddie Van Halen muore una leggenda del rock. Facile cadere in errore con queste definizioni, ma Eddie Van Halen era già leggenda.
È stato un chitarrista e un compositore capace come pochi di segnare un’epoca, cambiare uno stile, inventarsene uno nuovo e attirare intere generazioni con la sua musica. Olandese, nato a Nimega nel 1955, ma naturalizzato americano - la sua famiglia si trasferì nel 1962 a Pasadena, California -, negli anni è entrato in tutte le classifiche dei migliori chitarristi rock.
La sua musica è stata determinante per l’evoluzione dell’hard rock alla fine degli anni Settanta. Aveva una padronanza assoluta della chitarra elettrica, nonostante non abbia mai imparato a leggere la musica.
«Non so nulla di scale o di teorie musicali», disse in un’intervista a Rolling Stone nel 1980. «Non voglio essere visto come la chitarra più veloce della città, pronta per distruggere ogni concorrente. Quello che so è che una chitarra rock, o blues, dovrebbe essere melodia, velocità e gusto. Ma più importante di ogni altra cosa è che deve trasmettere emozioni. Voglio solo che la mia chitarra suoni per far sentire la gente felice, o triste, o magari eccitarla».
Nato un anno e mezzo dopo suo fratello Alex, Eddie comincia suonando il piano, poi la batteria, fino a quando è proprio il fratello a dargli provare la sua chitarra. Aveva 12 anni, e prova i primi accordi. Un amore a prima vista che porta i due a fondare una band destinata a cambiare per sempre la storia del rock. Il loro primo album arriva nel 1978, in un clima musicale dominato dalla disco, dal punk e da molti cantautori dai toni sentimentali.
Il suono di Van Halen, l’album d’esordio del gruppo messo su qualche anno prima, ripensa l’hard rock e lo traghetta verso l’heavy metal. Un suono inedito, sgargiante e potente. Il mondo della musica ci mette poco a capire che era quello che i fan del rock chiedevano in quel momento. 10 milioni di copie vendute e posto d’onore tra gli album rock di tutti i tempi. La loro carriera era appena iniziata.
Sarebbe durata altri 4 decenni, arrivando a 80 milioni di copie vendute nel mondo, con successi mondiali come 'Jump' nel 1984. Ma in quell'album di esordio c'erano già tutti gli elementi della rivoluzione Van Halen. In ogni brano Eddie Van Halen riesce a strappare dalla sua chitarra suoni inediti, che prima sembravano semplicemente impossibili.
Eruption, la seconda traccia dell’album, è tuttora la sua performance che più entusiasma chi ha apprezzato la sua musica; un assolo di 1 minuto e mezzo con spirali musicali ai limiti del possibile. Emerge da quel suono, da quel modo di trattare le corde della chitarra, un lavoro enorme, instancabile. Eddie Van Halen con quelle performance alza di fatto l’asticella dei chitarristi hard rock e avvia una rivoluzione del suono.
Il giovane Eddie diventa molto invidiato dai colleghi, e presto gli viene affibiato il nomignolo di chitarrista più sexy della scena californiana. Quasi uno scherno per sminuirne la bravura. Molti poi furono costretti a seguirlo, imitarlo.
Eddie Van Halen non è stato soltanto un grande compositore, un grande chitarrista. Dietro il suo lavoro, le sue innovazioni, c'era un potente lavoro di ricerca.
Per quell'album di esordio, come molti altri dopo, decide di usare una chitarra di sua invenzione. La Frankestrat: Eddie amava la sagoma della Fender Stratocaster, ma voleva suonasse come una Gibson. Una Strat con un suono più spesso quindi, fatta con pezzi avanzati da altre chitarre. E questa chitarra se la crea, se la costruisce su misura per le sue necessità.
Ricerca, studio e innovazione hanno fatto di Eddie Van Halen una leggenda del rock. Negli anni ha scalato tutte le classifiche dell’heavy Metal. Per la rivista specializzata Guitar World è terzo migliore chitarrista di tutti i tempi, dopo Jimi Hendix e Jimmy Page. Rolling Stone lo pone all’ottavo. Per tutti una pietra miliare. (AGI)
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