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Coronavirus, Cultura Italiae a Conte: "Teatro e cinema non possono fermarsi"

"I lavoratori dello spettacolo dal vivo hanno messo il loro straordinario e personale impegno per riaprire Teatri e Cinema nel pieno rispetto dei protocolli per la tutela della salute. Essi sono luoghi sicuri dove il pubblico è seduto con mascherina e non parla durante la rappresentazione. L’uscita e l'entrata sono regolati e rispettano il distanziamento. Questi luoghi rappresentano oggi un esempio virtuoso di gestione degli spazi pubblici in epoca di pandemia". E' quanto si legge nel primo punto della lettera di Angelo Argento, Presidente di Cultura Italiae, indirizzata al presidente del consiglio Giuseppe Conte in merito alla bozza del nuovo Dpcm sulla richiusura di Teatri e Cinema.

"Abbiamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso da una comunicazione altalenante e ansiogena, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza - continua la lettera che elenca gli altri punti delle richieste al Premier - Per quanto concerne i teatri, abbiamo riavviato l’attività di produzione degli spettacoli sospesi, investendo pertanto nuovamente per il loro riallestimento. Abbiamo riprogrammato tournèe e uscite cinematografiche assumendoci enormi rischi, investendo e scommettendo quindi anche sul futuro, malgrado lo stato di incertezza dominante; abbiamo fatto rientrare tutti i dipendenti dalla Cig, garantendo loro non solo la giusta retribuzione ma soprattutto la dignità del lavoro".

L'ultimo punto sul quale richiediamo l’attenzione è il più importante in assoluto - continua Argento - chi opera nel settore della cultura è consapevole dell’importanza che essa ricopre soprattutto in momenti difficili come quello che ci troviamo ad affrontare. Sarebbe un grave danno per i cittadini privarli della possibilità di sognare e di farsi trasportare lontano oltre i confini della propria quotidianità. E' soprattutto per l’importanza di non privare l’Italia del proprio immaginario collettivo, Presidente, che le chiediamo a nome della Associazione Cultura Italiae che rappresento, e dunque di tutti i comparti e i generi dello Spettacolo dal vivo, dei Produttori Cinematografici, degli Esercenti, di mantenere i luoghi della cultura aperti! Siamo importanti per la società civile perchè vi supportiamo nel vostro difficile compito istituzionale a mantenere elevato lo spirito dei cittadini. E’ sopratutto in questa seconda ondata che ne avremmo più bisogno. Il teatro e il cinema non possono fermarsi perchè sono la riserva invisibile di senso, per la vita pubblica e individuale dei nostri concittadini. Tuteliamo la parte visibile di questa riserva di senso".

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