Lunedì 23 Dicembre 2024

Lucio, ma quanto ci manchi? Il ricordo a 40 anni dall'uscita dell'album "Dalla"

Rivive una delle stagioni più fertili di un grande cantautore che quarant’anni fa col suo album “Dalla” ha regalato al pubblico vere perle in musica, confermandosi come uno dei più grandi autori di tutti i tempi. In una speciale versione firmata Legacy Recordings - etichetta parte di Sony Music - il 13 novembre prossimo, in edizione limitata, uscirà “Dalla – 40th Anniversary” che celebra il capolavoro del 1980, con tutti gli otto brani rimasterizzati dai nastri originali (con campionamento digitale a 192khz/24 bit) e un libretto con testimonianze, curato dal giornalista e conduttore radiofonico John Vignola. Completa il progetto anche una serie di scatti esclusivi della fotografa Camilla Ferrari, ispirate all’album e a Bologna, città natale del grande cantautore, suo luogo del cuore, nonstante i lunghi soggiorni a Roma, sulle Isole Tremiti e a Milo, alle pendici dell'Etna. Prosieguo della consacrazione dell’artista, avvenuta negli anni 70, “Dalla” è il disco che contiene gemme del suo repertorio come “Balla balla ballerino”, “La sera dei miracoli”, “Cara” e “Futura”. E proprio a “Futura” – sceneggiatura poi diventata canzone – rende omaggio un video di Giacomo Triglia che ieri ha lanciato tutto il progetto, presentandolo in videoconferenza alla stampa, assieme a Vignola e alla Ferrari. Con loro anche il tecnico del suono della Fonoprint Maurizio Biancani (autore del restauro), il chitarrista messinese Ricky Portera, che per diversi anni ha accompagnato Dalla in sala d’incisione e dal vivo con gli Stadio, e il giornalista sportivo Marino Bartoletti, in collegamento da Roma, dove ha partecipato al funerale di Stefano D’Orazio. «Dal punto di vista tecnico è il suo disco migliore – ha osservato Biancani – perché riesce a metterne a fuoco le specifiche peculiarità. Collaborando con musicisti di talento, Dalla era riuscito a creare un suono di eccezionale qualità. Io ho semplicemente ripreso i nastri originali digitalizzandoli, e cercando di recuperare le sonorità perse dopo tante rimasterizzazioni». Il ricordo di Bartoletti si compone invece fra le maglie della storia di un periodo difficile per il nostro Paese: «Il disco è uscito nel settembre 1980 a un mese dalla strage di Bologna, in un momento storico delicato e controverso. È quindi un album che accumula esperienze passate e sensazioni sul futuro, facendo emergere sia la malinconia che la voglia di andare avanti. Infatti il brano “La sera dei miracoli” è tra le poche canzoni su Roma gradite ai romani, proprio in quanto Lucio è riuscito a toccare il lato malinconico della gente». Sul filo dell’emozione la testimonianza del chitarrista messinese Ricky Portera: «Questo è l’album della solitudine in cui vien fuori la parte più intima della sua indole artistica. Lucio mi ha insegnato che le canzoni nascono da sentimenti forti, tanto positivi quanto negativi, dalla gioia come dalla rabbia, dal dolore o dalla morte. Lui era soprattutto un regista, voleva creare e riusciva a creare film in musica: bastava chiudere gli occhi per vederne le scene». Anche il regista Triglia sottolinea l’impronta “cinematografica” dei capolavori di Dalla: «Le sue canzoni erano quasi delle sceneggiature – ha confermato – ed è quindi più impegnativo raccontare ciò che lo spettatore riesce a cogliere già dalle parole. Nel video ho voluto narrare la storia di “Futura”, nata da un amore diviso dal muro di Berlino, diventata grande attraverso gli occhi del suo compagno, che con una serie di fotografie ripercorre tutti i momenti che hanno contraddistinto la loro vita. Per me che faccio videoclip lavorare su un brano del genere è stato molto toccante». Tra i contributi del libretto anche quelli di Alessandro Colombini (produttore del disco) e Pietro Marcello, regista di “Martin Eden”, che sta lavorando a un documentario sul cantautore. “Dalla” prosegue l’omaggio alla star bolognese della Legacy dopo la ristampa di “Come è profondo il mare”, primo album di cui Dalla firmò anche i testi, e la raccolta“Duvudubà”.

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