"Space Beyond" con Luca Parmitano, un cast tutto siciliano per il film sulla missione spaziale
Una delle missioni aerospaziali più importanti degli ultimi anni diventa film per documentare un viaggio nello spazio che segue un viaggio interiore ispirato all’archetipo universale di Ulisse, e in cui il lavoro degli astronauti diventa funzionale ad un più ampio processo di ricerca che abbraccia ambiti e contesti diversi della vita sulla Terra. “Space Beyond” del messinese Francesco Cannavà fa emergere in modo chiaro e diretto tutte le fasi di realizzazione di una missione spaziale, seguendo i ritmi e le immagini di un diario di bordo, quello della missione Expediction 60/61 (Beyond) sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), guidata da Luca Parmitano, originario di Paternò in Sicilia, primo italiano e terzo europeo a comandare la ISS. Co-produzione italo tedesca (tra Skylight Italia, 8 Road Film, Beagle Media e Latte Plus) il documentario sarà in prima visione da oggi su Sky Arte e Now Tv (ore 21.15) e porterà lo spettatore a vivere dall’interno la missione realizzata con lo scopo di spingere l’uomo oltre la Terra e rendere più sicuri i suoi futuri viaggi verso la Luna e Marte. Iniziata il 20 luglio 2019, a cinquant’anni dal primo sbarco lunare, e conclusa il 20 febbraio scorso, la Beyond ha stabilito importanti record nella storia dell’astronautica: dalla complessa riparazione del rilevatore di particelle AMS-02, alla prima space walk al femminile (Christina Koch e Jessica Meir) fino all’ingresso, per la prima volta nella ISS, di un astronauta proveniente dagli Emirati Arabi (Hazzaa Ali Almansoori). Eventi fondamentali, che vengono narrati alternando i filmati realizzati a bordo dallo stesso Palmitano alle interviste con professionisti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e ad immagini catturate nello spazio e alla partenza e al ritorno dell’astronauta siciliano. Una vera sfida per Cannavà, diploma alla NUCT (la Nuova Università del Cinema e della Televisione con sede a Cinecittà) e un curriculum ricco di presenze in festival italiani e internazionali (vinse al Taormina Film Fest 2007 col corto d’esordio “Red Line”). Il regista è autore di documentari come “La vara”, “Il Carnevale Eoliano”, “Veneranda Augusta” e il recente “Because of my body”, dedicato alla sessualità dei disabili. «L’idea del documentario è partita da Parmitano e da uno dei produttori del film, Fabio Fagone – ci racconta – che nel mio impegno su tematiche ambientaliste e sociali hanno individuato la giusta premessa per dare un racconto della missione. Il lavoro sul progetto, iniziato tra il 2017 e il 2018, si è sviluppato attraverso incontri di confronto e scambio con Parmitano e lo staff dell’ESA. Per un evento scientifico così emblematico era importante realizzare un prodotto cinematograficamente originale e inedito, che avesse l’obiettivo di associare la divulgazione sul progresso tecnologico e scientifico dell’uomo nello spazio ad un’identità artistica ben precisa, portando lo stesso spettatore dentro la ISS e narrandola anche dal punto di vista degli astronauti che ci vivono. Da qui l’idea di mettere una telecamera in mano a Parmitano per documentare la vita a bordo della stazione». Una scelta innovativa nel cinema documentaristico, per un film che porta quindi sullo schermo, oltre alle attività scientifiche, riflessioni e stati d’animo del protagonista, associando l’ampia visione sulle ripercussioni delle ricerca spaziale in altri contesti ad un’autentica lezione di forza e determinazione nel seguire obiettivi e passioni soggettive. «Una delle richieste che ci ha fatto l’ESA – continua Cannavà – è stata proprio quella di riuscire a far capire attraverso il film quanto sia importante proseguire il Programma Spaziale Internazionale, per gli effetti diretti al miglioramento della nostra vita sulla Terra nei campi della salute (come la ricerca sulle malattie genetiche o la realizzazione di sofisticati pacemaker), della tecnologia o dell’informatica. Ma nella parte finale del documentario ho voluto inserire un pensiero di Parmitano che è una bella lezione di vita: «L’essere umano è un riflesso esatto e totale del macrocosmo. Il nostro microcosmo è una rappresentazione in micro di ciò che è in macro; dunque anche la possibilità di realizzare l’impossibile è possibile, e dipende da noi, dalla capacità di saper desiderare, progettare e realizzare, per andare oltre, e non ci sarà limite a questo “oltre”». Interamente siciliano lo staff del film, con la presenza messinese di Renata Giuliano (co-produttrice con 8 Road Film), Giuseppe De Francesco (musiche) e Francesco Algeri (fotografia di scena). “Space Beyond” è realizzato nell’ambito del “Progetto Sensi Contemporanei Cinema” di Regione Siciliana e Sicilia Film Commission, col supporto tecnico di NASA, Roscosmos e IBM.