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L'addio di Ficarra e Picone a Striscia: "Non escludiamo il ritorno, ma al momento passiamo il testimone"

"Non vi nascondiamo che dopo 15 anni e 17 edizioni non è facile. Ringraziamo questa famiglia che ci ha coccolato e lusingato con il suo affetto, facendoci sentire parte di loro. E ringraziamo Antonio Ricci che ci ha sempre fatto sentire importanti"

«Comincia per noi l’ultima settimana di conduzione di Striscia che però sarà anche l’ultimo anno di Striscia». Parole di Ficarra e Picone che proprio ieri sera, a fine puntata, hanno annunciato (a sorpresa) che questa in corso sarebbe stata la loro ultima settimana alla conduzione di Striscia la Notizia. «Non vi nascondiamo che dopo 15 anni e 17 edizioni non è facile. Ringraziamo questa famiglia che ci ha coccolato e lusingato con il suo affetto, facendoci sentire parte di loro. E ringraziamo Antonio Ricci che ci ha sempre fatto sentire importanti. E di questo gliene saremo sempre grati. E ringraziamo voi telespettatori che ci avete sopportato. Non escludiamo che prima o poi torneremo ma al momento passiamo il testimone. Quello più dispiaciuto di tutti è il Gabibbo, ma solo perché è un sentimentalone dalla lacrima facile».

Forse la voglia di cambiare aria, magari la necessità di sperimentare altre idee, il bisogno di misurarsi con nuove forme e spazi, anche solo la naturale fine di un ciclo a cui si è dato tutto e di cui tutto si è preso.

Eppure questa edizione Salvo e Valentino l'avevano inaugurata parlando proprio del bello di Striscia,«un telegiornale vero che si rinnova sempre: non c’è mai una puntata uguale a un’altra, si vive di quotidianità e attualità che si rinnovano di giorno in giorno. È un appuntamento importante per noi, ci aiuta a staccare la spina dal teatro e dal cinema, ci permette di diversificare e giocare con linguaggi e registri sempre diversi».

Di Antonio Ricci, distacco a parte, solo bene: «A volte ci scontriamo perché noi facciamo una battuta e lui ci dice che è troppo poco: dovete fare di più, non c’è qualcosa di più forte? Fa il contrario di quello che uno si immagina. Ricci ha l’entusiasmo di un ragazzino, è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene, non molla mai».

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