Giovedì 19 Dicembre 2024

Una playlist per te: Viva l'Italia!

Un altro Dpcm in arrivo, ormai si è perso il conto. Alzi la mano chi non si sente deluso, recluso, incazzato, preoccupato, sconfortato, perseguitato... Beh, consolatevi gente! Qualcuno lo è già stato prima di noi. E, per ragioni diverse e sempre uguali, ci ha consegnato pezzi di un'Italia ferita e rimarginata, sviscerata e viscerale. La solita Italia, insomma. Quella che fa boom, che si incenerisce e rinasce. Ora, nell'attesa che anche questo passi, ci sono canzoni che possono farci da colonna sonora. Musica che, oltre alla fase 1 della rabbia, sconfina nella fase 2 della liberazione e (perché no?!) di un certo orgoglio! C'è la consapevolezza che "La storia siamo noi/Nessuno si senta escluso/Siamo noi che scriviamo le lettere/Siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da perdere" La storia (De Gregori) C'è l'analisi nuda e cruda, di un "Paese devastato dal dolore/Di governanti perfetti e inutili buffoni". Di un paese che però sa e "Può sperare che il mondo torni a quote più normali/Che possa contemplare il cielo e i fiori". Che "Se avremo ancora un po' da vivere/La primavera intanto tarda ad arrivare" Povera patria (Battiato) C'è l'ironia fotografica di una "Ideologia, l'ideologia malgrado tutto credo ancora che ci sia/È il continuare ad affermare un pensiero e il suo perché/Con la scusa di un contrasto che non c'è/Se c'è chissà dov'è" Destra-sinistra (Gaber) C'è la metafora, neanche troppo capita. Che Aida è l'Italia, "Le sue battaglie, i compromessi, la povertà". E che l'Italia è "Bella", nonostante "I salari bassi e la fame che bussa" Aida (Rino Gaetano) C'è la fierezza tricolore in quella "Italia, Italia/Di terra bella e uguale non ce n'è/ Italia, Italia/Questa canzone io la canto a te" Italia (Mino Reitano) C'è quel "Lasciatemi cantare", pur "Con gli occhi pieni di malinconia". E quel promemoria che fa "Buongiorno Dio, lo sai che ci sono anch'io" L'Italiano (Toto Cutugno) Concludiamo con la canzone che ha ispirato questa playlist, in loop con lo stesso De Gregori dell'inizio, per chiudere il cerchio con una specie di inno nazionale: "Viva l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste/Viva l'Italia...l'Italia che resiste" Viva l'Italia! (De Gregori)

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