Alla fine è dovuto scendere in campo lo stesso governo britannico: il segretario di Stato sui mezzi di comunicazione, John Whittingdale, ha chiesto che Netflix avverta chiaramente i telespettatori che la serie "The Crown", racconta fatti e misfatti della famiglia reale britannica, è una drammatizzazione basata su «speculazioni» sui fatti storici.
«Buona parte (della serie) consiste per esempio sulle conversazioni tra Sua Maestà la regina (Elisabetta II) e sua sorella, la principessa Margareth. Non credo che Netflix stesse nella stanza in quel momento, così inevitabilmente è una drammatizzazione», ha sottolineato Whittingdale, dinanzi a una commissione della Camera dei Comuni. Anche il ministro della cultura nelle scorse settimane aveva inviato una lettera alla casa di produzione statunitense per chiedere che si introducesse un allerta esplicito nella serie a indicare che si tratta di un lavoro di finzione, ma la produzione ha respinto al mittente la richiesta.
Netflix: abbiamo presentato The Crown" come una fiction
«Abbiamo sempre presentato "The Crown" come una 'fiction' e confidiamo pienamente nel fatto che i nostri ascoltatori comprendano che è un lavoro di finzione, basato in grande misura su eventi storici. Per cui non abbiamo in programma, e non ne vediamo la necessità, di includere questo avvertimento», ha fatto sapere Netflix in un comunicato diffuso ai media. Proprio in virtù del "no" di Netflix, dunque, Whittingdale si è sentito in dovere di tornare sulla questione; e ha insistito che «non sarebbe alcun danno» ricordare agli spettatori che la serie «non è basata su nessuna conoscenza profonda, ma è una drammatizzazione in base all’immaginazione e alle speculazione di qualcuno su quello che potrebbe esser successo». Proprio perché «questi eventi hanno suscitato emozioni e punti di vista contrastanti» nella società britannica, ha osservato.
Come ha reagito il pubblico britannico?
La serie racconta episodi molto noti di The Firm, la Famiglia Reale le cui gesta vengono seguite passo passo dai tabloid britannici; ma le immerge in atmosfere e correda di conversazioni, discussioni, a volte liti che non fanno parte certamente della "vulgata". Ecco perché in molti si sono chiesti da dove gli sceneggiatori abbiano attinto il materiale e quanto possa essere veritiero soprattutto quando si tratta di eventi che hanno molto appassionato il pubblico come il tumultuoso divorzio di Carlo e Diana, il tortuoso amore tra il principe del Galles e Camilla o le avventure della principessa Margaret. Nonostante la serie sveli lati oscuri della Famiglia, a sentire un sondaggio pubblicato da The Sunday Times a inizio del mese suggerisce che la popolarità dei principali componenti della Famiglia Reale è aumentata: il 35% degli spettatori afferma che il suo giudizio dei membri della monarchia è migliorata «molto o un poco» e solo per il 18% «è peggiorato lievemente».
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