Oggi, un oggi di 250 anni fa (era il 16 dicembre 1770), nasceva Ludwing van Beethoven. Non uno qualunque, non un musicista tra i tanti di cui la sua epoca è piena. Piuttosto «uno dei compositori classici più prolifico di sempre: 32 Sonate per Pianoforte, 5 Concerti, 9 Sinfonie, il Fidelio e numerose composizioni da camera».
Così il maestro Filippo Arlia ci presenta il genio di Bonn, l'artista sordo dall'orecchio assoluto al quale, con la sua Filarmonica della Calabria (di cui è fondatore e direttore di fama internazionale), ha pensato di dedicare un intero disco per celebrarne l'anniversario.
Un anniversario che è caduto nell’anno più difficile per la musica in tutto il mondo; l’emergenza Covid ha costretto ovunque a cancellare o rinviare eventi e concerti pianificati dalla fine dello scorso anno.
E, tra le infinite opere del Maestro, Arlia ha scelto la Nona Sinfonia. L'ultima, «il suo capolavoro più rappresentativo, quello che nelle emozioni e nei fatti ha rivoluzionato per sempre la storia della letteratura sinfonica».
Fino a qual momento, infatti, era impossibile anche solo pensare di far convivere voci e cantanti con l'orchestra, sul palcoscenico. Eppure, «grazie ad una immensa intuizione, Beethoven ha introdotto per primo nella storia quattro solisti e un coro in una sinfonia». E la sua innovazione fu talmente rivoluzionaria che i contemporanei lo considerarono pazzo. Certo, alcuni tra i più grandi direttori d'orchestra del passato hanno già interpretato la Nona, da Wilhelm Furtwangler a Carlo Maria Giulini, perciò dare luce ad un'esecuzione all'altezza della Storia è stata per Arlia un'operazione tanto più complessa quanto necessaria. «La mia Nona di Beethoven ha dei tempi di ampio respiro, ma soprattutto intende essere didascalica, magari a suo modo pedagogica, sicuramente sociale nel suo senso più profondo. Vuole essere un messaggio rivolto, lanciato alle generazioni giovani, perché comprendano una volta per tutte che la musica classica è un genere molto più attuale di quanto la discografia moderna ci induca a pensare. E certamente non compassato».
Se questo non bastasse già, c'è pure che il Quarto Movimento contiene il famoso Inno alla Gioia, «sigla e vessillo» dell'Unione Europea, perciò «questo disco farà della musica un discorso di speranza, tra la poesia e una certa politica, in un momento indubbiamente difficile e complesso della nostra storia recente».
Il maestro Filippo Arlia ha registrato il disco a febbraio, al teatro Politeama di Catanzaro. Settanta orchestrali (della sua Filarmonica) e altrettanti coristi (del Teatro Cilea di Reggio Calabria), per una produzione targata Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro-Nocera Terinese e Orchestra Filarmonica della Calabria. Brilliant Classics lo distribuirà in tutto il mondo.
Alla Nona ha dovuto rinunciare il Maestro Daniel Barneboim, che domani alle 20.15 all’Opernhaus di Bonn dirigerà il concerto dell’anniversario – senza pubblico ma in diretta radio, tv e in streaming – alla guida della sua West-Eastern Divan Orchestra. In programma il Piano Concerto n. 3 e la celebre Quinta Sinfonia.
Ci sarà molto Beethoven, nel 2021, poiché tanti degli eventi previsti e cancellati in questi mesi saranno riprogrammati. Il 1 gennaio nella prima parte del concerto di Capodanno, senza pubblico, verrà eseguita la Quarta Sinfonia. La diretta Rai trasmetterà dalle 12 solo la seconda parte. Rai5 e Radio3 riproporranno il concerto integrale nei giorni successivi.
A Firenze il Maggio Musicale riproporrà un calendario del ciclo integrale delle sinfonie con la direzione di Zubin Mehta, che avrebbe dovuto proporre anche due esecuzioni in forma di concerto dell’opera Fidelio: tutto cancellato. A Roma l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha in programma brani di Beethoven nei due concerti affidati al maestro Daniele Gatti il 7 gennaio (repliche 8 e 9) e 14 gennaio (15 e 16) che saranno trasmessi in streaming sulla piattaforma Idagio. Il Teatro Massimo di Palermo sta valutando di dedicare a Beethoven altri appuntamenti nel 2021.
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