Ancora un ritratto di donna per la fiction di Rai1, che dal 17 gennaio prossimo (ore 21.25) porta sul piccolo schermo la protagonista dei romanzi di Maurizio De Giovanni con la serie “Mina Settembre”, tratta dai libri “Un giorno di Settembre a Natale” e “Un telegramma da Settembre”, editi da Sellerio. Un dramedy tutto italiano che in dodici episodi racconta la quotidianità di un’assistente sociale del Rione Sanità, divisa tra soluzione dei problemi altrui e propri, in una Napoli dalla variegata umanità, rappresentativa di quella altrettanto sorprendente di tutto il nostro Paese. Nel ruolo della protagonista, l’attrice partenopea Serena Rossi, che assieme ad altri attori del cast (Giuseppe Zeno, Giorgio Pasotti, Marina Confalone) e alla regista Tiziana Aristarco ha presentato la fiction in videoconferenza. Interessante il personaggio di Mina, donna determinata e dal grande cuore, che nel suo cappottino rosso corre per le vie della sua città a risolvere i casi che le vengono affidati, mentre tenta di rimettere assieme i cocci della propria vita dopo il tradimento del marito Claudio (Giorgio Pasotti), magistrato in carriera. «Ho voluto narrare il personaggio sempre in corsa, nel vero senso della parola – svela la regista – in modo che nello spostamento frenetico da un posto all’altro e da un caso all’altro, potesse mostrare tutto il suo dinamismo interiore, ma anche la fatica nel dover conciliare esigenze diverse, come fanno tante donne quotidianamente. L’inseparabile cappotto rosso è infatti metafora della passione che mette in tutto ciò che fa, e della determinazione nell’aiutare gli altri». Per Serena Rossi convivere per un anno col suo personaggio (le riprese hanno subito varie interruzioni a causa del Covid) ha consentito una forte identificazione, già favorita da alcuni tratti in comune: «Di mio in Mina c’è tanto – ha detto l’attrice – la grandissima determinazione e l’essere una bella donna “suo malgrado”, perché la bellezza non è ciò su cui punta. Con Tiziana abbiamo usato delle parole che sono diventate un tormentone: empatia, fierezza e dinamismo, perché Mina è in continuo movimento dentro e fuori ed è anche una donna estremamente moderna che non dà una seconda possibilità». Tuttavia la vera protagonista, secondo l’attrice partenopea, è la sua città: «Napoli è presente con prepotenza, colorata, rumorosa; è sempre lì, nel grande cuore dei napoletani, quelli della spesa solidale» (cui la stessa Rossi ha partecipato assieme al compagno Davide Devenuto). Preziosi i compagni di viaggio, Giuseppe Zeno, nel ruolo di Domenico, ginecologo del consultorio con cui Mina stabilisce un’intesa profonda, e Giorgio Pasotti nel ruolo del marito Claudio; due personaggi agli antipodi, accomunati tuttavia da una nota di delicatezza nel loro specifico rapporto con la protagonista. «Mimmo ispira tenerezza, ingenuità e nonostante la sua laurea in medicina decide di rimanere nel Rione Sanità ad aiutare i disagiati – ha aggiunto Zeno – . Si incontrerà con Mina e scatteranno sentimenti che si incrociano con quelli di altri personaggi rappresentativi dei colori e della sensibilità di Napoli». Per l’attore, anch’egli partneopeo (ma vibonese d’adozione), la fiction l’ha riportato in quella dimensione di “commedia” che aveva accantonato da un po’ nella sua carriera. Una serie di prime volte per l’attore Giorgio Pasotti: prima volta con una regista donna, prima volta a recitare con la Rossi e prima volta a Napoli. Bergamasco, si dichiara fiero di essere diventato a causa delle lunghe riprese «un napoletano in mezzo ad altri napoletani», adottando i ritmi tipici della città. Un tratto di tenerezza anche nel suo personaggio di marito fedifrago, tuttavia determinato ad ottenere il perdono dalla moglie e disposto a tutto pur di riconquistarla. Fondamentale anche il personaggio della madre di Mina, Olga, una grande Marina Confalone, reduce dal successo di “Natale in Casa Cupiello”. «lga è una donna impossibile – osserva l’attrice – e rappresenta il problema numero uno di Mina, per il suo cinismo e la tendenza ad entrare in contrasto col prossimo per sentirsi viva. Si è seduta su una sedia a rotelle per dichiararsi “fuori dal mondo” a causa di un dolore lontano che l’ha colpita e che poi in fondo la rivelerà migliore di quel che sembra». Scritta da Fabrizio Cestaro e Doriana Leondeff con Fabrizio Midulla e Marco Videtta, la serie è prodotta da Rai Fiction e Italian International Film (Fulvio e Paola Lucisano).