«Ci sarà una quarta stagione di “Boris”». Ormai non ci sono più dubbi: dopo le intenzioni rivelate questa estate dal produttore Lorenzo Mieli, la conferma dello sceneggiatore Luca Vendruscolo e poi quella su Twitch dei giorni scorsi di uno dei protagonisti, Alberto Di Stasio.
Una svolta voluta fortemente dai milioni di appassionati che vedono premiati dieci anni di appelli, inviti e raccolte firme, a cui si sono aggiunti commenti sui social degli attori protagonisti e che culmineranno, probabilmente l’autunno prossimo, in una quarta stagione della serie cult ultimamente rilanciata dal successo ottenuto su Netflix (anche se andrà in onda su Disney+ per via dei diritti in possesso della Fox). Una gioia condivisa anche con i membri del cast artistico, che in questi anni hanno volentieri fatto da megafono alle istanze del pubblico di “Boris”.
Ora l’ennesima conferma viene fatta da Ninni Bruschetta, che nella serie interpreta Duccio Patanè, indimenticabile direttore della fotografia sfaticato e cocainomane. «Ognuno di noi, ogni attore, ogni persona che ha lavorato in “Boris” - racconta - si è reso conto da subito della completezza di questo progetto perché nasce con un copione insuperabile». Bruschetta ricorda addirittura che ai tempi, quando gli fu offerta la parte, aveva in ballo anche una proposta per un’altra fiction per la Rai: «Avrei guadagnato il doppio, ma io, senza nessun problema, ho scelto di fare “Boris”». «Per noi la felicità di tornare a farlo è sublime», prosegue il messinese Bruschetta, sempre, è giusto specificarlo, nel ricordo di Mattia Torre, uno dei tre sceneggiatori e creatori della serie, morto nel 2019, avvenimento che per un po’ ha comprensibilmente spento gli entusiasmi di tutti e reso ancor più difficoltosa la stesura di un nuovo copione. »Si tratterà di un omaggio al pubblico che ha amato così tanto questa serie».
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