Lunedì 23 Dicembre 2024

Premio Strega, ultima chiamata: c'è anche il calabrese Giuseppe Aloe

Lo scrittore cosentino Giuseppe Aloe è candidato allo Strega 2021

Al fischio finale si sono aggiunti ben diciassette titoli in gara, portando a 62 il totale dei libri proposti dagli Amici della Domenica: si chiude così ufficialmente la prima parte del Premio Strega. Presentato da Corrado Calabrò, entra in gara “Lettere alla moglie di Hagenbach” dello scrittore cosentino Giuseppe Aloe, edito dalla casa editrice Rubbettino (nella bella collana Velvet). Un romanzo raffinato e potente, con una trama complessa giocata sul tema dell’identità e della sua progressiva perdita (protagonista è un professore di grande fama con una incipiente demenza senile) e con una scrittura di grande intensità poetica, che si è già distinto non solo nel gradimento del pubblico, ma aggiudicandosi il Premio Rhegium Julii per la narrativa 2020. Candidandolo, Calabrò l’ha così definito: «Un noir psicologico, un romanzo all’inseguimento del sé, scritto con un linguaggio con tensione poetica». Segue “Non dipingerai i miei occhi” della catanese Grazia Pulvirenti (Jouvence, presentato da Massimo Onofri). Professore ordinario di germanistica e presidente della Fondazione Lamberto Puggelli e del Goethe GesellschaftItalie, Pulvirenti racconta la storia della compagna di Modigliani, Jeanne Hébuterne, con «un romanzo che ambisce – e perfettamente riesce nel tentativo – a restituirci la “storia intima” di questo rapporto», scrive Onofri. All’ultimo giro di giostra entra in gara “Il dono di Antonia” di Alessandra Sarchi, proposto da Valeria Parrella (un altro titolo Einaudi, oltre “Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio e “Bianco è il colore del danno” di Francesca Mannocchi). E poi “Al passato si torna da lontano” di Claudio Pezzata (Rizzoli, proposto da Enrico Deaglio), “La vera storia di Martia Basile” del giornalista Maurizio Ponticello (Mondadori, proposto da Maria Cristina Donnarumma), Gabriele Dadati con “La modella di Klimt” per Baldini+Castoldi (proposto da Gian Arturo Ferrari). E ancora, “Non è di maggio” di Luigi Romolo Carrino (Arkadia, proposto da Wanda Marasco), “Contorni opachi” di Anthony Caruana (Bertoni, candidato da Vito Bruschini), “Il maragià di Firenze” di Paolo Ciampi (Arkadia, sostenuto dallo scrittore Giuseppe Conte). Proseguiamo con “Stjepan detto Jesus, il figlio” della psicologa Maria Rita Parsi (Salani, proposto da Gianpiero Gamaleri), “La sirena dei mari freddi” di Roberto Michilli (Di Felice Edizioni, proposto da Francesca Pansa), “Il dannato caso del signor Emme” di Massimo Roscia (Exórma, sostenuto da Umberto Croppi), “Raffaello in guerra” di Stefano Scasani (Aliberti, proposto da Raffaella Morselli), “La piazza” di Angela Vecchione (Robin, sponsorizzato da Piero Mastroberardino) e “L'anno che a Roma fu due volte Natale” di Roberto Venturini (Sem, candidato da Maria Pia Ammirati). Infine, “La congiura del rompighiaccio” dell'ex magistrato Umberto Zumballi, (La musa Talìa, presentato da Paolo Cirillo) e “La gioia della scrittura” di Lorenza Rocco Carbone che firma un ritratto romanzesco dello scrittore Michele Prisco (Kairós, presentato da Marcello Rotili). E sottolineiamo che, infine, i tanto attesi Silvia Avallone e Antonio Pennacchi hanno scelto di non tuffarsi nella mischia. Adesso tutti i titoli candidati verranno vagliati dal comitato direttivo del Premio e il 22 marzo verrà resa nota la dozzina ufficialmente in gara (il 10 giugno sarà annunciata la cinquina dei finalisti e l’8 luglio si terrà la cerimonia di premiazione).

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