Il governo spagnolo ha bloccato l’asta a Madrid di un dipinto che potrebbe essere del Caravaggio. Lo ha confermato il ministro della Cultura spagnolo, Jose Manuel Rordriguez-Uribes, spiegando che la decisione è stata presa per evitare la sua possibile esportazione. Ieri la direzione generale delle Belle Arti si è riunita con urgenza per dichiarare l’opera non esportabile; le autorità madrilene hanno inoltre avviato, su richiesta del ministero, l’iter per la dichiarazione del dipinto come "bene di interesse culturale". «Con questa doppia garanzia ci assicuriamo che rimanga in Spagna e che le cose possano essere fatte bene», ha spiegato Rodriguez-Uribes. La casa d’asta Ansorena aveva organizzato per oggi la vendita del quadro, un "Ecce Homo" del 17esimo secolo, inizialmente attribuito alla cerchia del pittore spagnolo Jose de Rivera e valutato appena 1.500 euro.
Il Museo del Prado: "Se confermato, ci interessa"
Il Museo del Prado di Madrid «è interessato» al dipinto su cui sono state avanzate ipotesi di una possibile attribuzione a Caravaggio, nel caso si confermasse che si tratta di un originale del Merisi. Lo spiega una fonte dell’istituzione culturale spagnola. Il dipinto, che era stato messo all’asta a Madrid prima di essere dichiarato non esportabile dal governo spagnolo, non è ancora stato esaminato personalmente da esperti del museo, secondo quanto aggiunge la stessa fonte. La direzione è stata avvisata da studiosi internazionali sull'esistenza del quadro, e ha di conseguenza richiesto l'intervento del ministero della Cultura, che lo ha dichiarato non esportabile. Successivamente, la Casa Ansorena, responsabile della vendita del quadro, lo ha ritirato dall’asta.
Il Museo di Genova: "Diverso dal nostro Ecce Homo"
«Bisogna puntualizzare una cosa: un’attribuzione non viene messa in discussione dal ritrovamento di un’altra opera, peraltro di diversa composizione». Lo ha detto all’ANSA Raffaella Besta, direttrice dei Musei di Strada Nuova, di cui fa parte Palazzo Bianco dove è conservata la tela dell’Ecce Homo attribuita nel 1952 a Caravaggio dallo storico dell’arte Roberto Longhi. La tela "genovese", individuata dal Longhi come l’originale della "copia cruda" che si trova a Messina, era stato trovato in pessime condizioni nel palazzo dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, si trovava la Regia scuola navale di Genova e affidato alle cure del famoso restauratore Pico Cellini. La tela era ridotta talmente male che Cellini, pur descrivendolo come un "corteccione fritto e rinsecchito», lo restaurò sulla scorta della copia messinese. L’Ecce Homo genovese è stato esposto come Caravaggio anche al museo Jacquemart-André di Parigi e altre prestigiose sedi.