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Premio Strega, Trevi guida la cinquina insieme a tre donne

Nel suo romanzo uno dei due protagonisti è Rocco Carbone, lo scrittore reggino prematuramente scomparso. A Edith Bruck il Premio Giovani

Andrea Bajani, Edith Bruck, Donatella Di Pietrantonio, Giulia Caminito ed Emanuele Trevi, ecco i cinque finalisti della settantacinquesima edizione del Premio Strega, proclamati ieri pomeriggio, dal Teatro Romano di Benevento, in diretta tv (su Rai Play e Rai Cultura), intervistati da Gigi Marzullo. Un evento in presenza (per la prima volta a Benevento) fortemente voluto e promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, presieduta da Stefano Petrocchi, nel segno della ripartenza e dell’incontro con i lettori – sperando di esserci lasciati alle spalle i tempi più bui della pandemia – mentre all’orizzonte si profilano i festival letterari dell’estate.

La percentuale di voti raccolta ha superato il 90% (600 votanti su 660 aventi diritto), ma toccherà attendere l’8 luglio per scoprire chi sarà a trionfare in questa settantacinquesima edizione – la seconda in tempi di pandemia – , il vincitore o la vincitrice che alzerà al cielo la bottiglia di Strega dal palco di Villa Ninfeo, a Roma.

La vera notizia è certamente l’esclusione di Teresa Ciabatti con “Sembrava bellezza” (Mondadori), da molti considerata la favorita assoluta, in tandem con Emanuele Trevi. E invece, se la Ciabatti viene – possiamo dirlo serenamente – clamorosamente esclusa, questa cinquina segna innanzitutto, e con grande merito, il trionfo di Edith Bruck, la scrittrice ungherese naturalizzata italiana che entra imperiosamente in cinquina e vince il Premio Strega Giovani con “Il pane perduto” (La Nave di Teseo, proposto da Furio Colombo), un serratissimo memoir in cui racconta l’esperienza da sopravvissuta ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen e il lento, doloroso e straniante ritorno alla vita.

L’autrice, 90enne – alla quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana – con 65 preferenze su 416 voti è la vincitrice dell’ottava edizione del Premio Strega Giovani (assegnato da una giuria di ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da oltre 60 scuole secondarie superiori, distribuite in Italia e all’estero) e proprio ai giovani ha lanciato un messaggio di speranza: «Incontro da tanti anni i giovani nelle scuole che mi ripagano con il loro leggere e andrò avanti finché avrò respiro. Questa è la mia missione e anche un dovere morale. I giovani sono migliori di quello che pensiamo». E direttamente dai social, in tempo reale, la patron della Nave di Teseo Elisabetta Sgarbi ha scritto: «Grazie Edith Bruck per la testimonianza che continui a dare».

I VOTI

Guida la cinquina – rispettando i pronostici – Emanuele Trevi con “Due vite” (Neri Pozza, proposto da Francesco Piccolo) con 256 voti (9 dalle librerie selezionate, 61 dai lettori esteri e ben 186 dagli amici della Domenica), seguito proprio da Edith Bruck con 221 voti (11,60 e 150) e, al terzo posto, da Donatella Di Pietrantonio con 220 voti (7, 76 e 137 dagli Amici della Domenica) per “Borgo Sud” (Einaudi, proposto da Nadia Fusini), l’unico titolo in gara della galassia Mondadori. Al quarto posto la grande outsider, ovvero la giovane scrittrice Giulia Caminito che, con “L'acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani, proposto da Giuseppe Montesano) ottiene 215 voti (14 dalle librerie, 70 dai lettori esteri e 131 dagli Amici della Domenica), e infine al quinto posto – e protagonista di una grande rimonta, grazie ai molti voti raccolti dai 400 Amici della Domenica e letti in ultima istanza da Sandro Veronesi, vincitore della scorsa edizione – ecco Andrea Bajani con “Il libro delle case” (Feltrinelli, proposto da Concita De Gregorio) che ottiene 203 voti (4, 66 e 133).

Come detto, la grande sorpresa è l’esclusione dalla cinquina di Teresa Ciabatti che si piazza al settimo posto con 139 voti. Un verdetto inatteso che ha tenuto subito banco sui social network, ma l’autrice raggiunta a caldo ha commentato senza acredine: «Va bene così».
A conti fatti, la prima degli esclusi è Lisa Ginzburg con “Cara pace” (Ponte alle Grazie, presentato al premio dalla scrittrice messinese Nadia Terranova, finalista nella cinquina del 2019) che ha ottenuto 141 voti. A seguire, dopo la Ciabatti, Maria Grazia Calandrone con “Splendi come vita” (Ponte alle Grazie, 126 voti), Roberto Venturini con “L’anno in cui a Roma fu due volte Natale” (SEM, 85 voti), Giulio Mozzi (l’unico non presente a Benevento) con “Le ripetizioni” (Marsilio, 67 voti), Daniele Petruccioli per “La casa delle madri” (Terrarossa, 66 voti) e infine, Alice Urciuolo con “Adorazione” (66thand2nd, 61 voti), candidata dallo scorso vincitore del premio Strega Giovani, Daniele Mencarelli.

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