Tutto è cambiato, tutto cambia e tutto cambierà. A restare invece sempre identico e potente è il desiderio innato di benessere, che spinge ciascuno nella ricerca continua della propria personalissima comfort zone. Una dimensione profondamente sconvolta, messa seriamente a repentaglio in questo tempo di pandemia, che ci ha costretto tutti a ridimensionare equilibri e priorità, senza però mai abdicare a quella che, anzi, è divenuta una prepotente priorità: non solo il benessere, in senso ampio, ma la salute psicofisica intesa come l’assenza di malattie. Obiettivo al cui raggiungimento, oggi, concorrono una serie di attori e fattori sui quali l’informazione è sempre più precisa, ricercata, conducente. Proprio l’emergenza sanitaria globale ha prepotentemente delineato il ruolo da protagonista della medicina, intesa come scienza della salute ma anche come unità di misura dell’evoluzione sociale alla quale ciascuno può dare un contributo. Ed ecco che anche nell’ambito di un festival letterario internazionale di consolidato valore culturale come Taobuk, l’undicesima edizione, quella della post-pandemia dedicata alle Metamorfosi, esordisce con una intensa due giorni dedicata alle Metamorfosi in Medicina. Un festival nel festival, apertosi oggi per concludersi domani, a cura di Carmen Mortellaro, direttore scientifico area medica Taobuk e responsabile Regenerative Medicine and Tissue Engineering presso Saint Camillus International University of Health and Medical Science. Un percorso finalizzato «superare la dicotomia fra sapere umanistico e ricerca scientifica - spiega Antonella Ferrara, ideatrice e direttrice artistica di Taobuk – è infatti l’obiettivo di questo “festival nel festival” dedicato alla scienza medica, per fare il punto sull’impatto delle nuove tecnologie e sul mutato rapporto tra il medico e il paziente. Dalle tecnologie digitali all’intelligenza artificiale, alla medicina rigenerativa alle nuove frontiere e i nuovi modi della “cura”: Taobuk come una vetrina di novità che ci riguardano da vicino, ed entrano nel quotidiano delle nostre vite». «Al centro degli appuntamenti – spiega Carmen Mortellaro – abbiamo posto il tema della medicina rigenerativa, che affonda le sue radici in conoscenze antiche: la capacità di rigenerarsi in modo autonomo di alcuni tessuti era nota già dal IV secolo a.C, ne parla Aristotele nel suo Historia Animalium. E si parlerà dell’innovazione e digitalizzazione delle tecniche, con robot chirurgici sempre più piccoli che operano con enorme precisione e anche in chiave di prevenzione. Un nuovo umanesimo, finalmente in dialogo con la cultura scientifica». Ad aprire la lunga sessione di interventi all’hotel Villa Diodoro la rettrice dell’Università La Sapienza di Roma Antonella Polimeni, con una lectio sui mutamenti nello scenario della salute. Cambiamenti profondi che oggi ci regalano strumenti preziosi, tra canali digitali e robotica, quali la telemedicina, le nanoterapie, le simulazioni, le prestazioni in contesti a rischio. "Ciò che rimane immutato ed essenziale – ha sottolineato la prof.ssa Polimeni – è sicuramente il valore della formazione e della ricerca: solo i professionisti possono garantirci la salute". Il Forum promosso assieme ai partners ANTHEC e SIOCMF - Società Italiana di Odontostomatologia Chirurgia Maxillo Facciale, in collaborazione con Siocmf, Anthec, Idi evolution, ha avuto il patrocinio delle Università di Palermo, Catania, Messina e UniCamillus. Si prosegue domani dalle 9 alla Fondazione Mazzullo, con il meeting incentrato sulla medicina rigenerativa e le metamorfosi tra innovazione, scienza e trasformazioni storico-sociali, con il patrocinio dei quattro Atenei e la collaborazione di Menarini, Abmedica, Medics, Multimed. Fra gli altri a Taobuk, la ricercatrice CNR Anna Tampieri, presidentessa Enea Tech, il rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, la rettrice de La Sapienza Antonella Polimeni, l’antropologo Marino Niola, Cecilia Simonelli Global Medical Affair Head di Menarini, il fisico e scienziato Franco Rustichelli, il direttore dell’Istituto Italiano di tecnologia Giorgio Metta, il costituzionalista Carlo Casonato, il direttore dell’Istituto Spallanzani Giuseppe Ippolito.